Tagliacozzo. La manovra suicida del gruppo di Tagliacozzo Unita è stata solo l’ultima di una serie di mosse che ha decretato la vittoria “a tavolino” del sindaco Vincenzo Giovagnorio il quale si riconferma alla guida del Comune senza neanche la necessità di fare campagna elettorale. Almeno è questa la situazione a circa un’ora dal termine per la presentazione delle liste. In passato non era mai accaduto nella provincia dell’Aquila o forse in Abruzzo in un comune così grande.
Già il 9 agosto, proprio sulle colonne di questo giornale, (leggi articolo) era stata evidenziata un’altissima probabilità, per quanto atipica e bizzarra, che a Tagliacozzo venisse presentata una sola lista.
L’antefatto. Infatti una serie di veti incrociati, secondo i bene informati messi in atto artatamente da qualche “serpe in seno”, ha prodotto una serie di indugi, quasi scientifici, che hanno portato man mano e in modo sempre più prevedibile a un nulla di fatto finale.
D’altronde, sentore di questo finale erano state le fughe di tutti quelli che avevano provato a costruire una coalizione: prima il primario Pierluigi Di Stefano, poi il professor Franco Salvatori, e alla fine anche l’ex sindaco Maurizio Di Marco Testa, tutti fuggiti dopo le prime consultazioni.
E proprio di “serpi in seno” aveva parlato Di Marco Testa, quando aveva deciso, pressato da alcuni componenti del suo gruppo, di passare dall’altro lato dello steccato (leggi articolo), appoggiando il suo competitor per eccellenza, il sindaco Vincenzo Giovagnorio, pur di non rimanere dove tutto era “inconcludente”, come aveva sottolineato.
La giornata politica. L’ultima tragicomica puntata politica tagliacozzana si è consumata tra giovedì e venerdì. I gruppi che si opponevano al sindaco, “Tagliacozzo Unita” con Vincenzo e Marco Montelisciani e Gabriele Venturini, quello che fa capo all’ex assessore Rossella Donzelli e Benedetta Fasciani, quello guidato dall’ex assessore Pietro Mercuri e Mario Iacomini, quello dell’architetto Pappalardo, nipote dell’ex sindaco Giampietro Pendenza, quello dell’ex assessore Manuela Marletta, e altri minori, avevano avviato un nuovo tentativo di comporre la lista anche senza Di Marco Testa. Già nei giorni precedenti c’era stato un continuo “tira e molla” di candidature a consigliere e anche a primo cittadino, caratterizzate da un rinvio dopo l’altro. Alla fine però, Tagliacozzo unita, vista la ristrettezza dei tempi, giovedì, in una riunione notturna, aveva comunicato ufficialmente la decisione di mettere a disposizione 5 candidati., quasi la metà di quelli necessari.
RipensaMenti. La mattina successiva, però, come accaduto già nelle settimane precedenti, arriva un nuovo ripensamento dovuto, a quanto pare, sempre a una serie di veti incrociati, proprio come quelli che avevano fatto fuggire Di Marco Testa in braccio ai suoi storici avversari. Nel pomeriggio infatti l’ennesima frattura di un osso già fratturato.
Montelisciani, a nome dell’Associazione Tagliacozzo Unita, comunica agli altri gruppi alleati la decisione di andare da soli. Perché “l’unanimità dell’assemblea ritiene che persistano ancora quelle difficoltà di ordine politico dovute all’incertezza circa la natura e la forza di un progetto definito e coeso che possa incarnare una reale e significativa svolta…. ecc ecc”, augurando “buona campagna elettorale” a tutti gli altri. In realtà il gruppo, secondo indiscrezioni, fa un ulteriore disperato tentativo di comporre una lista, tenendo fuori gli altri gruppi e gli altri candidati. Dall’altro lato, gli altri gruppi, spiazzati (ma anche abituati a cambiamenti schizofrenici di strategia politica), dopo l’ennesimo colpo di scena hanno deciso di gettare la spugna.
La sfida con se stessi. La sfida ora sarà tutta interna tra i vari gruppi in particolare tra quelli del Paese che vorrei (gruppo di opposizione guidato in questi 5 anni dall’ex sindaco Maurizio Di Marco Testa e rappresentato in lista dai candidati Angelo Poggiogalle e Angelo Di Marco) e quello di Prospettiva Futura, con a capo il sindaco Giovagnorio. Oltre al gruppo del Pd, guidato dall’attuale vicesindaco Roberto Giovagnorio. Tutti sgomiteranno per avere dei posti in Giunta, ma le sedie a disposizione sono soltanto quattro e la giunta è prerogativa del sindaco Giovagnorio che avrà una maggioranza bulgara, visto che eleggerà, in caso di raggiungimento del quorum, sia la maggioranza che l’opposizione, per un totale di 12 consiglieri. Un gruppo minoritario come quello composto da Poggiogalle e Di Marco, avrà poca forza per avanzare pretese.
La soddisfazione. La lista dell’Amministrazione uscente guidata dal Sindaco Vincenzo Giovagnorio è stata presentata questa mattina alle 9.45, “pronto a proseguire il percorso intrapreso negli ultimi cinque anni per garantire la continuità amministrativa tanto necessaria alla realtà comunale di Tagliacozzo”. La composizione della lista vede in squadra Roberto Giovagnorio, Anna Mastroddi, Giuseppe Mastroddi, Chiara Nanni, Lorenzo Colizza e Danilo Iacoboni, i già appartenenti alla compagine e il nucleo fondante di Prospettiva Futura, quindi i nuovi innesti nelle persone di Augusto D’Alessandro, Alessandra Ricci, Alessia Rubeo, Goffredo Valente, Angelo Poggiogalle e Angelo Di Marco. Se non dovesse arrivare una lista dell’ultimo minuto, tutti i consiglieri risulterebbero eletti in automatico se verrà raggiunto il quorum del 40%, come previsto a causa del covid (precedentemente il quorum era del 50% degli aventi diritto). La scelta del Sindaco uscente e degli aderenti alla rinnovata squadra è quella di “dar vita ad un governo cittadino il più possibile rappresentativo del tessuto sociale tagliacozzano nel segno della coesione e della collaborazione con tutte le forze politiche e sociali del Territorio”. “Sono soddisfatto del lavoro svolto in queste settimane e sono orgoglioso di presentare ai concittadini la rinnovata compagine di Prospettiva Futura”, ha dichiarato il sindaco Giovagnorio, “perché oltre agli amici di sempre, la proposta elettorale è stata arricchita di persone di valore che hanno offerto la loro disponibilità a lavorare fattivamente per il bene del nostro Comune. La politica è il luogo privilegiato del dialogo, del confronto e della sintesi che deve avere come obiettivo primario il benessere dei cittadini e del territorio. Dopo decenni di divisioni e dissidi che hanno arrecato sofferenza e nocumento alla nostra società è stato nostro precipuo interesse favorire e alimentare un clima di serenità, collaborazione e dialogo”.