Avezzano. Un processo senza precedenti in Italia. Oggi, al Tribunale di Avezzano, si è tenuta la prima udienza sul caso dell’uccisione dell’orsa Amarena. Durante l’udienza sono state depositate ben 48 richieste di costituzione di parte civile, una mobilitazione legale mai vista nel nostro Paese.
Tuttavia, le costituzioni sono state solo depositate e non ancora ammesse: il giudice ha rinviato ogni decisione alla prossima udienza, fissata per il 18 luglio. Il rinvio si è reso necessario anche a seguito di un’eccezione di nullità del decreto di citazione a giudizio, sollevata dai difensori dell’imputato, Andrea Leombruni, assistito dagli avvocati Stefano Guanciale e Berardino Terra. Secondo la difesa, il provvedimento con cui la Procura ha disposto la citazione diretta a giudizio conterrebbe vizi procedurali.
Il pubblico ministero, Maurizio Maria Cerrato, ha invece respinto l’eccezione, sostenendo la piena regolarità del decreto. Il giudice si è riservato la decisione, che sarà comunicata con separata ordinanza durante la prossima udienza, fissata per il 18 luglio alle ore 12:30. In aula, tra più di quaranta avvocati presenti, c’era anche Mario Flammini, figura nota del foro marsicano e legale del Comune di San Benedetto dei Marsi. Tra i difensori delle associazioni animaliste figurano inoltre gli avvocati Crescenzo Presutti, in rappresentanza dell’onorevole Michela Vittoria Brambilla e dell’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, nonché Leonardo Casciere, Pasquale Milo e Luciana Lisciani, per diverse altre sigle animaliste.
Le associazioni animaliste che hanno depositato richiesta di costituzione parte civile sono circa una quarantina.
Prima dell’inizio dell’udienza un gruppo di manifestanti si è riunito prima in piazza Risorgimento per poi spostarsi davanti al tribunale. Sit in di associazioni e cittadini, con striscioni e slogan, per chiedere una condanna esemplare e maggiore tutela per gli animali selvatici e in via di estinzione.