Avezzano. E’ da poco uscito “Viola”, primo romanzo della giornalista marsicana Alice Pagliaroli. Il libro, pubblicato da Albatros Edizioni, racconta la storia di Giulia, giovane giornalista in cerca di fortuna nel mondo che tanto ama e che, grazie alla classica offerta irripetibile, viene catapultata all’interno di un’importante redazione. Quello che sembra un colpo di fortuna, però, si rivela ben presto l’inizio di un incubo.
Soprusi, minacce, intimidazioni e un costante svilimento umano e professionale sono l’anticamera di un eclatante caso di mobbing in cui Giulia, per uscirne, deve ricorrere a tutto il suo coraggio. E, una volta uscita, i fantasmi di lunghi mesi di calvario tarderanno a sparire.
“Avere un papà che fa il sindacalista mi ha proiettata fin da piccola nel mondo del lavoro e delle dinamiche che attorno a esso ruotano” spiega Alice “con particolare attenzione a quelle che sono le disparità di trattamento e la considerazione del professionista a livello gerarchico. Sono sempre stata molto sensibile alla causa dei lavoratori in termini di sottopaga, dei maltrattamenti e delle difficoltà, più in generale, che si trovano a affrontare”.
“La questione del mobbing non l’avevo mai approfondita, però”, prosegue “ho avuto diverse esperienze lavorative e in alcune circostanze mi è capitato di entrare in contatto con persone che hanno avuto questo problema. A volte è capitato anche a me, ma quando sei giovane tendi ad accettarle, perché ritieni che la gavetta sia anche questa. Quando raggiungi una certa età, invece, ti fai un’idea più complessa. E’ accaduto poi di essere venuta a contatto con una persona che mi ha raccontato delle cose assurde, inconcepibili, che mi hanno toccata al tal punto che ho sentito il bisogno di raccontarle”
“Era una persona molto vicina a me e, quindi, le ho empatizzate in maniera eclatante. Ho scelto di scrivere “Viola” proprio per parlare di un fenomeno di cui si discute troppo poco. E’ stato tutto molto veloce. L’80% del libro l’ho scritto in quattro giorni e il resto a distanza di qualche mese. Mi piacerebbe che queste parole fossero un’opportunità per qualcuno di aprire gli occhi sulla propria situazione. Nessuno deve abusare del proprio potere per sottrarre lavoro e competenze di qualcuno. Nessuno deve approfittarsi di nessuno”
Giornalista sportiva, laureata in Culture per la Comunicazione, Alice Pagliaroli ha sempre perseguito l’ambizione di lavorare nel mondo dell’editoria e dell’informazione, arrivando a collaborare con numerose testate di settore. Ammette, però, di non essersi calata appieno nei panni della scrittrice, veste per lei, tanto insolita quanto nuova.
“Non so quale sia stato il ruolo di scrittrice. Quando ho ricevuto la notizia che “Viola” era stato apprezzato al tal punto da stamparlo e pubblicarlo, ho avuto una sensazione strana. Credo sia stata la telefonata più strana mai avuta. E’ stata inaspettata, davvero. Ancora oggi non riesco a notare molta differenza tra quello che faccio tutti i giorni – cioè scrivere e raccontare – e altro. Il mio obiettivo è sempre quello di fare arrivare il messaggio alla gente. La stessa cosa ho cercato di fare con “Viola” perché credo che raccontare episodi semplici, senza eccessive ridondanze e considerazioni, possa dare al lettore la possibilità di entrare nella storia e non esserne”.