Avezzano. I consiglieri-avvocati partono all’attacco contro Pd per il “tour propagandistico” del vice presidente del Senato, Anna Rossomando, nei tribunali abruzzesi, Avezzano compreso, dove l’onorevole si è intrattenuto qualche minuto, con il debito ritardo sulla tabella di marcia, enfatizzando l’emendamento unitario pro-proroga stoppato dal Ministro Cartabia e il prossimo reclutamento di personale.
“Il tour della responsabile Dem alla giustizia “scortata” dai segretari regionale e provinciale, all’indomani dell’ultimo incontro degli amministratori comunali e provinciali e i presidenti degli ordini degli avvocati di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto, presentato come un giro di ascolto degli amministratori locali suona”, sottolineano in realtà, “quasi come una “beffa” per i consiglieri avvocati del capoluogo marsicano, oltre che uno sgarbo istituzionale”.
“Ogni attività di sostegno per la salvaguardia dei Tribunali, vitali per la sopravvivenza e il contrasto alla criminalità in questi territori montani e svantaggiati”, tuonano in risposta i consiglieri avvocati, Roberto Verdecchia, Gianluca Presutti, Fabrizio Ridolfi, Cristian Carpineta, Alfredo Chiantini e Nello Simonelli (che rappresenta il 30% dei consiglieri attuali), “è sicuramente ben accetto, anzi, auspicabile. Ma senza sotterfugi, né improvvisate, come quella del tour del vice presidente del Senato, che assomiglia più a un maldestro tentativo di accreditarsi ‘conto terzi’ del duo Fina-Piacente, che un’iniziativa reale per sostenere la causa”.
“Sindaci e Presidenti di Province e degli ordini degli avvocati, che sono in trincea da anni per ottenere la proroga della chiusura dei quattro tribunali abruzzesi, grazie al sostegno dei senatori di tutti i partiti, sarebbero stati ben lieti di confrontarsi col vice presidente Rossomando per dare alla visita un valore aggiunto utile per perorare la causa a Roma. Peccato, è stata un’occasione persa”, aggiungono.
Ma nonostante tutto, la battaglia degli amministratori e degli avvocati per superare il no, finora considerato senza motivi del Ministro della giustizia Cartabia, alla proroga di due anni, continua imperterrita.