Magliano de’ Marsi. Tutto parte da lì: da un percorso di educazione o di rieducazione alla luce buona della vita, a quel bagliore sano che alimenta l’autostima, la concretezza dei sentimenti, la sanità dell’affetto e non la fame d’amore.
Cosa significa ‘Catene Spezzate’? “Catene Spezzate significa, innanzitutto, liberarsi dalle gabbie mentali, fisiche, economiche, psicologhe e di dipendenza che spesso otturano i nostri giorni e le nostre notti. ‘Catene Spezzate’ è un team di persone che hanno lottato – nel senso più vario ed esteso del termine – contro incubi reali, che a volte non volevano andare via, grazie alla cultura, allo studio, alla preparazione e all’indagine di sé. Vogliamo far capire che uscire dal buio è possibile, facendosi aiutare e aiutandosi a non sentirsi un ago in un pagliaio di dolori”.
Così dicono gli ideatori di ‘Catene Spezzate’: l’imprenditrice e istruttrice di fitness Cecilia Di Berardino, l’avvocato Federica Ghezzi e l’istruttore di Karate e del metodo globale di Autodifesa, Sante Baldassarre. Un mese fa è nato il progetto, per ora di valenza territoriale, che mira a scardinare i luoghi comuni del sentirsi piccoli di fronte alle grandi domande di aiuto e di cambiamento. Modererà l’evento del 7 marzo di presentazione del progetto a Magliano de’ Marsi la giornalista Gioia Chiostri. “Con ‘Catene Spezzate’ vogliamo portare un contributo vero e diretto ai ragazzi e alle ragazze per farli sentire in un ambiente protetto e di ascolto. Esistono le leggi, esistono gli sportelli dedicati, i numeri di emergenza, i cosiddetti ‘canali sicuri’, i centri di ascolto eppure il grido delle vittime è ancora soffocato. – dicono gli organizzatori – Partiremo da casi concreti per arrivare alla definizione di un quadro di riferimento, il più esaustivo possibile”.
Si partirà alle ore 8 in punto del mattino di martedì 7 marzo con incontri di sensibilizzazione con le classi terze dell’Istituto Comprensivo “G. Di Girolamo”. Verrà portata all’attenzione dei ragazzi la ‘storia vera’ di Mia, scritta da Antonio Ferrara: il racconto del femminicidio di Stella, compiuto da un ragazzo di appena 15 anni, finito in carcere. Un diario, il suo, di orrori, possesso e controllo, ma anche di tanta fragilità.
“Scuola e formazione, questa volta sulle ombre troppe volte nidificate della violenza – afferma il sindaco di Magliano de’ Marsi, Pasqualino Di Cristofano, che ha deciso di patrocinare l’iniziativa di ‘Catene Spezzate’ – un binomio che, nel nostro Comune, trova sempre le porte aperte. È solo la prima iniziativa che faremo quest’anno sul tema della violenza di genere; siamo un territorio che condanna la vigliaccheria delle mani e delle parole violente e che cerca di allontanare dagli ambienti dei giovani il caos della paura e della prevaricazione. Abbiamo un Centro giovanile, ad esempio, che sta lavorando benissimo: i ragazzi e gli adolescenti appaiono oggi, purtroppo, spesso immersi in un limbo indefinito alimentato dall’abuso dei social e del web che premia l’apparenza. Noi proviamo a farli ‘uscire’ anche in questo modo. Il pomeriggio del 7 marzo, poi, l’invito a seguire il team di ‘Catene Spezzate’ è rivolto anche agli adulti, con le prove tecniche e la presentazione pratica del corso di autodifesa personale che avverrà all’interno dell’Auditorium dell’Istituto scolastico, a partire dalle ore 17”.
Dalle tante forme della violenza alla descrizione dei casi già recenti di stalking, mobbing e cyberbullismo: il tutto verrà affrontato con la presenza, in loco, di un sopporto psicologico qualificato. Per il quadro normativo di riferimento, verranno approfonditi la legge numero 77 del 2013 sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, la Convenzione di Istanbul e il recente Codice Rosso. Nella parte pomeridiana della giornata a tema, verrà presentato il corso di difesa personale, a cura dell’istruttore Sante Baldassarre, aperto a possibili iscrizioni. Lo slogan è: le catene si possono spezzare. Sempre.