Avezzano. L’opposizione chiede chiarimenti all’amministrazione sul futuro del nuovo municipio di Avezzano. Anche nella passata legislatura, in realtà, le vicende che hanno interessato la questione del nuovo municipio, non solo quelle giudiziarie ma anche quelle amministrative, sono convulse e a questo punto, con l’amministrazione guidata da Gabriele De Angelis, la situazione è ancora da chiarire. I consiglieri di opposizione Roberto Verdecchia e Cristian Carpineta chiedono quale sarà la line a su quella che è ancora definita una cattedrale nel deserto che ha le fondamenta nell’era Floris1 ed è costata alle casse comunali oltre 6 milioni di euro. Non solo: alle istanze del Comune di Avezzano, la Irim srl, consorzio che avrebbe dovuto realizzare l’opera, oppone, in attacco, richiesta di arbitrato sollevando numerosi addebiti in capo all’Ente, e ventila pretese risarcitorie per svariati milioni di euro. La costruzione del nuovo municipio era incardinata in un progetto più ampio, da realizzarsi grazie a un programma ministeriale per la rivitalizzazione delle periferie urbane, e che prevedeva la realizzazione di opere di urbanizzazione e di un parcheggio interrato da realizzare su un terreno comunale; nel progetto, anche la realizzazione di 11 edifici residenziali e una struttura commerciale.
La convenzione tra Comune e Irim era finita sotto la lente della magistratura, ma nel frattempo alla Irim erano stati corrisposti già 6 milioni di euro, cioè quasi tutto l’importo originario pattuito. I procedimenti giudiziari hanno condotto alla condanna di tre soggetti, l’ex amministratore della Irim, il direttore dei lavori e un dirigente comunale, condannati anche a risarcire in solido il Comune di Avezzano; la sentenza, a seguito di ricorso dei tre, è attualmente pendente dinanzi alla Corte d’Appello dell’Aquila.
L’amministrazione Di Pangrazio, oltre ad aver rilevato che la convenzione iniziale “era assolutamente carente degli elementi essenziali: nell’importo iniziale pari a 6 milioni di euro non era indicata l’inclusione dell’Iva, i parcheggi erano stati progettati senza menzione agli impianti elettrici e all’impianto antincendio, tanto che non sarebbero stati fruibili in quanto non a norma di legge e, benché il Comune avesse già corrisposto circa 6 milioni di euro per il completamento a corpo, oggi dovrebbe corrispondere pari cifra aggiuntiva per completare l’opera”, aveva disposto l’annullamento degli atti assunti dalla precedente amministrazione in autotutela, provvedimento però annullato dal Tar in quanto sarebbe stato “adottato a distanza di un periodo di tempo non ragionevole”.
I consiglieri di opposizione Roberto Verdecchia e Cristian Carpineta hanno inoltrato alla presidente del consiglio quesiti precisi: chiedono se sussista l’interesse al recupero delle somme da parte dell’amministrazione “nei confronti dei presunti responsabili obbligati in solido tra loro, se sì con quali modalità”, se vi sia stata formale messa in mora dei tre e, nell’ipotesi, quale sia stata l’eventuale loro risposta; se si intenda nominare altro professionista per ribadire la formale costituzione della parte civile del Comune di Avezzano e, non ultimo, chiedono quali siano le intenzioni dell’Amministrazione riguardo al completamento dell’opera: se sì, in che tempi, con quali mezzi, con quali modalità e se intenda avvalersi della Irim o di altre ditte del settore. Infine, i Consiglieri chiedono se l’Amministrazione, in relazione all’arbitrato chiesto dalla Irim srl, intenda nominare un suo arbitro o addivenire a un accordo. Quesiti ai quali dovrà essere data risposta in sede di Consiglio comunale.
Nell’interrogazione si legge testualmente: “Stante, da una parte l’importo eventualmente da recuperare in virtù della cosiddetta provvisionale di cui è munita la sentenza n. 363/2016 del Gip del Tribunale di Avezzano, attualmente sub iudice”, scrivono nell’interrogazione i Consiglieri, “ in considerazione che a oggi i lavori sulla realizzata opera ancora non vengono ripresi e terminati, né tantomeno v’è il possesso dell’area da parte dell’Amministrazione pubblica, nonostante che con delibera di G.C. n. 65 del 2779/2017 si è dichiarato l’interesse dell’attuale amministrazione al completamento in tempi brevi del complesso edilizio attraverso “varie forme di finanziamento da definirsi in sede di approvazione del bilancio 2018/2010 potendo ricorrere a un mix diversificato e graduato di tre fonti finanziarie quali nuovo indebitamento, proventi da alienazione delle aree per la costruzione del nuovo ospedale, attivazione di forme di partenariato pubblico privato”, circostanza su cui però vi è stata una ferma contestazione da parte della Procura generale Contabile, chiedono: “Se vi è concreto interesse da parte dell’Amministrazione comunale a procedere al ristoro delle somme liquidate nella sentenza n. 363/2016 nei confronti dei presunti responsabili obbligati in solido tra loro, se sì con quali modalità, ovvero se attendono il giudizio di II grado o procedono autonomamente. Se nel frattempo vi sia stata la formale messa in mora dei soggetti, e se nel caso vi è stata risposta da parte dei tre obbligati in solido; essendovi la rinuncia da parte del precedente difensore, è lecito domandarsi, sarà cura dell’Amministrazione comunale provvedere alla nomina di altro professionista onde ribadire la formale costituzione della parte civile del Comune di Avezzano o no. Se vi è concreto interesse a procedere, da parte dell’amministrazione comunale, al completamento dell’opera, se sì con quali modalità e soprattutto con quali tempistiche ed attraverso quali circostanze fattuali e concrete, e cioè se intenda procedere sempre attraverso la società Irim srl o con altra ditta del settore, o cedere la struttura a terzi ipotetici acquirenti. Se in relazione all’arbitrato chiesto dalla Irim srl, vi è la volontà dell’Amministrazione di nominare un suo arbitro come previsto dalla norma, ben sapendo delle spese cui si va incontro o nelle more di tempo procedere a un accordo transattivo tra le parti.