Pescina. All’interno di una “mansarda” di un fabbricato del centro abitato di Pescina avevano creato una vera e propria “serra” per la coltivazione di canapa indiana. Arrestati due giovani del luogo, O.P., di 31 anni, e L.R., di 22 anni, trovati in possesso, oltre a idoneo materiale necessario per il confezionamento delle dosi, di 550 grammi circa di “marijuana” e di oltre tre grammi di hashish. L’operazione di servizio è stata portata a termine nella tarda serata di ieri, in Pescina, dai militari della locale Stazione. Infatti, i militari, nell’ambito del controllo del territorio, avevano notato un movimento sospetto di persone, giovani in particolare, entrare e uscire da un fabbricato di quel centro abitato che notoriamente risultava disabitato. In tal senso, anche per capire cosa stesse accadendo, decidevano di effettuare un servizio di “osservazione” nel corso del quale veniva sottoposto a controllo uno dei due arrestati, notato uscire dalla casa in questione. Lo stesso, alla vista dei militari, si presentava con un atteggiamento teso tale da far presagire qualcosa di illegale. In tale contesto, fra l’altro si disfaceva di una dose di hashish. Ovviamente, visto ciò, i militari operanti decidevano di fare un intervento all’interno del fabbricato scoprendo nel “sottotetto” un locale completamente “coibentato” con polistirolo e dotato di un idoneo impianto idrico da giardinaggio oltre all’istallazione di alcune lampade, con relativi “timer” e di un aeratore: si trattava di un vero e proprio luogo dove era stata attivata una piantagione. Circostanza questa suffragata, oltre dalla presenza di numerosi vasi con terriccio dai quali spuntavano gli steli, recisi, delle piante di canapa indiana, dal rinvenimento di una busta di oltre 500 grammi di foglie di “marijuana” già adeguatamente essiccate e pronte “all’uso”. Proseguendo nel controllo venivano rinvenuti, altresì, tre grammi di hashish oltre a un bilancino di precisione e a due lame di “taglierini” con intrise evidenti tracce di hashish. Sulla scorta di quanto sopra i due venivano tratti in arresto. Una terza persona non presente sul luogo veniva, invece, deferita in stato di libertà per la medesima ipotesi di reato. I due arrestati su disposizione del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Avezzano, Dr. Guido Cocco, titolare del relativo procedimento penale, venivano accompagnati presso le rispettive abitazioni in regime di detenzione domiciliare, in attesa di comparire per la relativa udienza presso il Tribunale di Avezzano.