Tagliacozzo. È abruzzese la nuova presidente nazionale femminile della Federazione universitaria cattolica italiana (Fuci). Si tratta di Marta Terenzio, 24 anni, originaria di Pescara, con legami nella Marsica: è nipote di padre Attilio e padre Carmine Terenzio, che da anni prestano il loro servizio spirituale nel convento di San Francesco a Tagliacozzo, nominata dal Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (Cei) per il biennio 2025-2027.
La nomina è stata accolta con grande gioia e riconoscenza dalla Presidenza nazionale della Federazione. “La Fuci mi ha insegnato a vivere con passione le realtà della mia vita. Che sia la realtà universitaria, il quartiere o il mondo intero, l’appassionarci ci spinge a essere testimoni di quell’incontro vivo con il Signore”, ha dichiarato la Terenzio, che ha rivolto anche un augurio a tutti i membri della Federazione, “auguro a ogni fucina e fucino di essere portatori di esultanza, di immergersi con curiosità e ardore nelle complessità del nostro tempo, con la ricerca di senso e il desiderio di farsi fratelli e sorelle”. Insieme alla nuova presidente, iniziano il loro cammino di servizio anche Maddalena Arighi, nominata vicepresidente femminile, e Lorenzo Tellez, nuovo segretario nazionale. Completano la Presidenza nazionale Alessio Dimo (presidente nazionale maschile) e Giovanni Salmaso (vicepresidente nazionale maschile), che proseguiranno il loro incarico anche per il prossimo anno federativo. A nome di tutta la Federazione, don Roberto Regoli, assistente nazionale della Fuci, ha ringraziato la Cei per la nomina, rinnovando l’impegno dell’associazione: “Ribadiamo la volontà di testimoniare la nostra fede in Cristo nelle università italiane, per offrire agli studenti una formazione davvero integrale. La ragione e la fede possono camminare insieme”. La Presidenza nazionale ha inoltre rivolto un sentito ringraziamento a Carmen Di Donato, Isabella Maria Daino e Grazia Maria Guerriero, che hanno concluso il loro mandato: “La passione con cui vi siete prese cura della Federazione e degli universitari ha fatto germogliare tanti semi di bene che continueranno a portare frutto”. Nel prossimo anno accademico, la Fuci concentrerà la propria riflessione sul tema dell’individualismo e della risposta comunitaria. “Viviamo in un tempo segnato dal paradosso dell’iperconnessione digitale e della solitudine diffusa tra i giovani. Sentiamo la responsabilità”, spiegano dalla Presidenza, “di riscoprire un nuovo concetto di comunità, ispirandoci alle prime comunità cristiane e opponendoci all’anestesia dell’indifferenza”. Essere “costruttori di comunità” diventa così per la Fuci non uno slogan, ma una vocazione concreta: “Siamo chiamati a mettere a servizio della società le competenze maturate nello studio, superando la nostra bolla, per offrire occasioni autentiche di confronto e di crescita a tutti gli universitari”.