Durante le festività pasquali non manca mai nelle case degli italiani: l’uovo di Pasqua è davvero un classico. Sono tante le tipologie ma sicuramente le più popolari sono quelle realizzate con cioccolato al latte. L’attuale normativa europea stabilisce che il cioccolato al latte debba contenere almeno il 25% di cacao, il 14% di latte o derivati, il 25% di grassi e zucchero.
Il cioccolato fondente ha un aroma più forte e un gusto nettamente più amaro, e per questo non è generalmente amato dai bambini ma molto ricercato dagli adulti. Un prodotto di buona qualità deve contenere almeno il 35% di cacao (di cui il 18% di burro di cacao). Il cioccolato bianco, pur non contenendo pasta di cacao, conta tanti estimatori sia grandi che piccoli: è realizzato con almeno il 20% di burro di cacao, il 14% di derivati del latte e massimo il 55% di zucchero. Negli ultimi anni il cioccolato con le nocciole è diventato molto popolare tra i consumatori di ogni età, quasi quanto il cioccolato al latte. La direttiva europea indica che sia presente almeno il 32% di cacao e un quantitativo di nocciole variabile tra i 20 e i 40 grammi (per 100 grammi di prodotto finale). In commercio troviamo una vasta gamma di prodotti con prezzi di vendita che variano tra i 3 e i 90 euro, dall’uovo di cioccolato della grande distribuzione a quello gourmet dei maestri pasticceri. Il prezzo è determinato innanzitutto dalla qualità degli ingredienti e dalla loro quantità (un uovo di alta qualità contiene pochi ingredienti ed un’alta percentuale di cacao).
Altro fattore rilevante è la sorpresa: dai piccoli giocattoli per i bambini ispirati a cartoni animati o squadre di calcio, alla bigiotteria, ai buoni regalo o cioccolatini, o la personalizzazione. In generale è fondamentale leggere con attenzione l’etichetta alimentare per evitare di consumare inconsapevolmente grandi quantitativi di zuccheri e grassi poco salutari. I tre ingredienti di base sono: – la pasta di cacao che delinea le diverse tipologie e dovrebbe essere l’elemento preponderante; – il burro di cacao che garantisce morbidezza e cremosità; – lo zucchero. Attenzione agli additivi: spesso oltre al burro di cacao, vengono utilizzati additivi come lectina, aromi e grassi vegetali di diverso tipo (tra cui l’olio di palma). Queste sostanze sono molto più economiche rispetto al burro di cacao (di conseguenza l’uovo avrà un prezzo più accessibile), ma finiscono per compromettere il sapore originario del cioccolato, aumentando anche la percentuale dei grassi presenti. Prodotti per intolleranze alimentari Il cioccolato fondente può essere consumato anche da coloro che cercano un prodotto senza latte e derivati (intolleranti, allergici o vegani), dato che la ricetta non prevede l’utilizzo di latte. Tuttavia è sempre opportuno acquistare uova che indichino espressamente “senza lattosio” o “vegan” perché spesso i dolciumi vengono prodotti in stabilimenti in cui si utilizza sistematicamente latte (specificato in etichetta come “Può contenere tracce di latte”). Se si è allergici alla frutta a guscio la situazione è più complicata: gli stabilimenti che utilizzano questo tipo di allergene sono la maggioranza e, ad oggi, non esistono in commercio prodotti che assicurino la totale assenza di contatto tra il prodotto e la frutta a guscio. Le uova di Pasqua? Sono buone se fanno ‘crac’ Duttile, scioglievole, avvolgente. Il cioccolato è la passione dei golosi, l’ingrediente capace di mettere d’accordo tutti. Ma lavorarlo non è affatto semplice e non è detto che un bravo pasticcere sia anche un bravo mastro cioccolatiere. Come si riconosce un uovo di Pasqua realizzato a regola d’arte? “Se la superficie è lucente, il colore brillante e, alla rottura, il cioccolato produce un sonoro schiocco, un invitante ‘crac’ – spiega Vito Mirko Greco, titolare di PuroSud, la pasticceria che celebra i sapori del Sud Italia a Roma -, vuol dire che il temperaggio, ossia uno dei passaggi più delicati del processo di lavorazione, è stato eseguito senza errori”.
Nella scelta insomma massima attenzione, come sempre sottolinea green.me, a etichette e tabella nutrizionale:
quantitativo di cacao che, soprattutto nelle varianti al latte, è basso (si aggira intorno al 30%). grasso utilizzato (che dovrebbe essere burro di cacao e non altre tipologie) quantitativo di zucchero (spesso molto elevato, in alcuni casi oltre il 50% sul totale).
LA STORIA DELL’UOVO DI PASQUA
La tradizione di regalare le uova di Pasqua ebbe inizio nel Settecento, quando Luigi XIV fece realizzare un uovo di crema di cacao dal suo chocolatier di corte. Da quel momento, ogni anno, si regala questo dolce.
Ma la storia ci insegna che l’usanza di regalare le uova a Pasqua però è più antica e si perde nel lontano Medioevo. La scelta di regalare un uovo non è casuale. Fin dall’antichità questo alimento ha ricoperto un grande valore simbolico. In alcune culture Terra e Cielo, unendosi, formavano proprio un uovo che è il simbolo della vita. Per gli antichi egizi l’uovo era l’origine di tutto e il fulcro dei quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco. I persiani amavano regalarsi proprio delle uova perché erano simbolo di rinascita.
RITO CRISTIANO. L’uovo diventa il simbolo che meglio coglie il significato del miracolo della Resurrezione di Cristo. L’usanza di regalarsi uova si diffonde a partire dal Medioevo, in Germania. Qui tra la gente comune la consuetudine era distribuire uova bollite, avvolte in foglie e fiori in modo che si colorassero naturalmente. Tra i nobili e gli aristocratici invece si diffuse l’abitudine di fabbricarne alcune di argento, platino o oro, decorate.
UOVO MATRIOSKA. Dal XIX secolo, nella Russia degli zar l’arte della loro fabbricazione ha raggiunto vette incredibili grazie all’orafo di corte Peter Carl Fabergé (1846-1920), incaricato dallo zar Alessandro III di preparare per la zarina delle meravigliose uova decorate. Il primo uovo realizzato era completamente di platino. Al suo interno conteneva un altro uovo, questa volta in oro, il quale conteneva altri due doni: una riproduzione della corona imperiale e un pulcino dorato. Da quel momento in poi la produzione di Fabergé fu enorme.
IL REGALO. Se oggi nell’uovo di Pasqua troviamo una sorpresa, dunque, il merito è di Fabergé. Ma c’è chi ricorda come già nel Settecento, in Italia, a Torino c’era l’usanza di inserire un piccolo dono dentro le uova di cioccolato. Italiana, Russa o di altre nazioni, l’idea di inserire una sorpresa nell’uovo è stata geniale.
TIPOLOGIE DI UOVA IN COMMERCIO. In commercio troviamo una vasta gamma di prodotti con prezzi di vendita che variano tra i 3 e i 270 euro. Il prezzo è determinato innanzitutto dalla qualità degli ingredienti e dalla loro quantità (un uovo di alta qualità contiene pochi ingredienti e un’alta percentuale di cacao). Altro fattore rilevante è la sorpresa: dai piccoli giocattoli per i bambini ispirati a cartoni animati o squadre di calcio, alla bigiotteria, ai buoni regalo o cioccolatini.