Capistrello. Le donne-madri della Marsica. Con l’instaurazione del regime fascista, i diritti delle donne subiscono una radicale battuta d’arresto; l’ideologia fascista vede nella procreazione il dovere primario della donna. Una serie di leggi mirano a costringere le donne italiane nuovamente ed esclusivamente al loro ruolo di mogli e madri. Il Codice di Famiglia viene ulteriormente inasprito dal fascismo, ponendo le donne in uno stato di totale sudditanza di fronte al marito. Anche nel nuovo Codice Penale sono confermate tutte le norme contrarie alle donne, aggiungendovi lil cosiddetto “delitto d’onore” che prevedeva la riduzione di un terzo della pena per chiunque uccidesse la moglie, la figlia o la sorella per difendere l’onore suo o della famiglia.
La posizione del fascismo sulla donna è rafforzata dalla sua coincidenza con quella della Chiesa nell’enciclica Casti Connubii (1930), in cui si ribadisce il ruolo primario della donna come madre e si condannava come “contro natura” ogni idea di parità tra i sessi.