Avezzano. Lavoratore della Santa Croce finisce davanti al giudice per le indagini preliminari Francesca Proietti a causa di un procedimento penale a suo carico. Si tratta di Maurizio Bisegna di Canistro, ex dipendente della Sorgente Santa Croce spa e Rappresentante Sindacale Aziendale. L’udienza è stata rinviata in attesa della decisione di rinvio a giudizio oppure di conferma dell’archiviazione
Dopo Antonello Moscatelli (consigliere comunale al comune di Canistro), già interrogato in Procura per presunte condotte illecite nell’ambito della manifestazione spontanea svoltasi il giorno 2 febbraio scorso davanti ai cancelli della Santa Croce è, infatti, toccato al collega Bisegna doversi difendere dalle accuse mosse dall’imprenditore Camillo Colella. Il Pubblico Ministero Roberto Savelli aveva chiesto l’archiviazione dopo la denuncia del rappresentante della società delle acque minerali che gli attribuisce reati gravissimi correlati alle manifestazioni dell’ottobre-novembre 2016, dal sequestro di persona alla violenza privata, dalle minacce al reato di sabotaggio ai danni dell’azienda.
Ci si trovava in un momento particolarmente molto caldo della vertenza con la società, in quanto da settembre 2016 i lavoratori erano ormai in procinto di essere licenziati, come sarebbe successo di lì a poco, e non ricevevanopiù lo stipendio. Gli stessi lamentavano l’impossibilità ad avere un incontro con l’imprenditore per conoscere le sue reali intenzioni sul futuro della società e per rivendicare i loro diritti. Tagliato ogni canale di comunicazione da parte dell’imprenditore, i dipendenti organizzarono manifestazioni e sit-in davanti ai cancelli aziendali, e, in tale contesto, secondo i legali del Colella, si sarebbero svolti i delitti attribuiti al Bisegna. I difensori di quest’ultimo, gli avvocati Salvatore Braghini e Renzo Lancia, in un’aula affollata dalla presenza solidale dei lavoratori della Santa Croce, rimasti in attesa dell’udienza per l’intera mattinata,hanno rappresentato al Giudice che “I fatti attribuiti all’indagato sono generici nonché privi di ogni riscontro e fondamento. Oltre a contestare la legittimità dell’opposizione alla richiesta di archiviazione del PM, i legali hanno osservato che non si trattò affattodi sequestro del Colella perché lo stesso, forse impaurito dalla presenza dei manifestanti nel piazzale antistante l’azienda, non uscì per sua scelta dalla stessa. Né vi è stata alcuna violenza privata ai danni del Colella ovvero dei trasportatori, in quanto le proteste, seppure animate, si svolsero nei limiti della legalità e nel rispetto delle persone. Il sabotaggio industriale, anche questo da escludere, nonpotrebbe mai configurarsi perché non ci fu danneggiamento dei macchinari dell’azienda e la produzione di quest’ultima era peraltro cessata dopo i noti fatti della revoca dell’aggiudicazionedell’ottobre 2015 e dell’annullamento del bando intervenuto con sentenza del TAR abruzzese nel gennaio 2016”. I legali Salvatore Braghini e Renzo Lancia sono fiduciosi sulla conferma dell’archiviazione in quanto “nessun reato ovvero condotta illecita è attribuibile al Bisegna e agli altri lavoratori nel mentre si sono limitati ad esercitare il loro diritto a manifestare per la tutela dei propri diritti”. Gli stessi aggiungono che “le querele e denunce non favoriscono certo un clima di dialogo e la soluzione delle diverse problematiche sul tappeto, tanto più che oltre a Bisegna anche altri lavoratori della Santa Croce ex riceveranno a breve una convocazione in Tribunale per i medesimi fatti contestati al collega sindacalista”.