Cappadocia. Il Comune di Cappadocia, in provincia dell’Aquila, vuole sottoporre a taglio commerciale quasi 100 ettari delle faggete dei Monti Simbruini con alberi di oltre 120 anni e abbattimento di migliaia di piante tra cui esemplari di 1 metro di diametro.
“Si tratta di due progetti distinti rispettivamente su 42 e 56 ettari presentati nel giro di pochi giorni dal Comune alla Regione Abruzzo per l’autorizzazione. L’area è sottoposta a stretto regime di tutela essendo sia Zona Speciale di Conservazione sia Zona di Protezione Speciale a livello comunitario per la presenza di specie e habitat particolarmente protetti”, scrivono la Stazione ornitologica abruzzese, la lega italiana Protezione uccelli e Salviamo l’orso, “stiamo parlando di un sito fondamentale per orso bruno, picchio dorsobianco, balia dal collare e tante altre specie rarissime e minacciate. Gran parte di questi organismi ha bisogno per vivere di faggete vetuste con grandi alberi. Le associazioni hanno depositato puntuali osservazioni nel procedimento di Valutazione di incidenza Ambientale rilevando palesi carenze negli elaborati rispetto alle informazioni obbligatorie previste dalle norme, come le Linee guida nazionali sulla Valutazione di Incidenza Ambientale del 2019″.
Spiegano le associazioni ambientaliste, in particolare:
-mancano dati relativi all’abbondanza delle diverse specie nelle aree di taglio, da raccogliere secondo gli standard internazionali (transetti; punti di ascolto ecc);
-si prevede incredibilmente di selezionare attivamente il taglio proprio degli alberi più grandi, con centinaia di piante oltre i 55 cm di diametro con punte oltre gli 80 fino ad arrivare a proporre l’abbattimento di piante imponenti di un metro di diametro. Questo confligge con tutte le indicazioni gestionali derivate dagli studi scientifici sulla tutela e conservazione delle specie presenti;
-non sono riportati i dati sull’effetto cumulo tra i due progetti o tra questi e altri appena realizzati dal Comune:
-non è chiarito quali interventi verranno effettuati con gli utili del taglio, visto che il comune deve reimpiegare i proventi dell’uso civico per azioni di miglioramento forestale.
Le associazioni ricordano che sono passati 25 anni dall’entrata in vigore delle procedure di valutazione di incidenza per gli interventi nei siti della rete europea Natura2000. La qualità della documentazione dovrebbe essere ben diversa, redatta da specialisti delle diverse specie come d’altro lato previsto dalle Linee guida nazionali pubblicate in gazzetta ufficiale a fine 2019, varate per giunta per rispondere a una procedura di pre-infrazione della UE aperta contro l’Italia proprio a causa della deficitaria azione del paese rispetto alla tutela di questi siti.
“Nonostante ciò la Regione Abruzzo per i tagli forestali ha addirittura omesso la pubblicazione obbligatoria della documentazione sul proprio sito web come dispongono le norme del 2019, violando palesemente i diritti alla partecipazione del pubblico ai procedimenti valutativi. Solo un esposto depositato a giugno 2022 dalle associazioni ha sbloccato la situazione; da allora la regione ha pubblicato quasi 40 progetti in poco più di un mese, gran parte dei quali mostra gravissime carenze”, concludono Stazione ornitologica abruzzese, la lega italiana Protezione uccelli e Salviamo l’orso, “chiediamo quindi alla Regione di respingere immediatamente progetti non coerenti con le finalità delle direttive comunitarie 147/2009 “Uccelli” e 43/92/CE “Habitat e privi dei requisiti minimi progettuali. La conservazione dell’orso bruno, degli uccelli forestali e dello stesso patrimonio forestale è prioritario rispetto all’uso commerciale di un territorio che è un patrimonio naturalistico di livello internazionale”.
Qui i documenti sui due progetti:
https://www.regione.abruzzo. it/content/taglio-colturale- loc-appacina-di-campolungo- comune-di-cappadocia-aq
https://www.regione.abruzzo. it/content/taglio-interlacare- di-diradamento-fuustaia-di- faggio-comune-di-cappadocia-aq