Tagliacozzo. Si avvia alla conclusione il triennio di gestione artistica dell’Orchestra Teatralica del Teatro Talia di Tagliacozzo. Restano due appuntamenti e non è un caso che entrambi siano fortemente legati al territorio. A chiudere sarà un concerto di una selezione di giovani musicisti marsicani, mentre l’evento del giorno 8 giugno, alle ore 21,15, è un’opera teatrale legata a doppio filo proprio alla città ospitante. “La Calata del santo a tre gambe” è un romanzo ambientato a Tagliacozzo, un “giallo antropologico” − così definito anche dall’autore Andrea Buoninfante −. Uscito nel 2009 per Effequ, curiosamente una casa editrice toscana, incontrò il favore anche dei tagliacozzani. La direzione artistica del Festival Internazionale di Mezza Estate, nella persona di Lucia Bonifaci, con la consulenza di Gabriele Ciaccia, decise di produrne subito una riduzione teatrale che andò in scena in anteprima durante l’edizione del 2010. Ad occuparsi della regia e dell’interpretazione fu Giovanni Avolio (attuale direttore artistico del Talia, insieme a Loredana Iannucci) che oggi riprende lo spettacolo per sottolineare il senso del triennio di gestione della struttura marsicana, che sin dall’inizio ha cercato un costante dialogo con le tradizioni e la cultura del territorio. “La Calata del santo a tre gambe”, è un’opera particolarmente significativa da questo punto di vista. Il “giallo” che è la base del suo intrigo è, sì, rigoroso, ma funziona come una sorta di collante per raccontare uno spaccato esemplare della vita nella provincia abruzzese. Indaga le dinamiche che soggiacciono alla convivenza di una micro comunità: le omertà, gli antichi rancori mai sopiti, le rivalità familiari, ma anche l’orgoglio di una cultura e di un attaccamento alle tradizioni. Il simbolo cercato dall’autore per rendere tutto questo è un’antica processione pagana, caratterizzata da una certa violenza (che fa il verso a tanto folklore del sud Italia), a scorta di un misterioso “Santo Trigambe”, invenzione che tanto deve alla leggenda legata a un curioso chirurgo dei miracoli citato dallo storico Gattinara nella sua “Storia di Tagliacozzo” del 1894, certamente confuso con lo storico medico bolognese Gaspare Tagliacozzi, inventore della rinoplastica. Nella vicenda si intrecciano le storie d’amore di giovani del luogo alla ricerca di un pornodivo; un losco “prete bello” che si aggira per le campagne importunando le fedeli; una serie di disgustosi attentati alla famiglia più in vista del paese, ma l’aspetto che più intriga, quello in cui maggiormente si riconosce il paese marsicano, è l’attitudine a riconoscere le famiglie non con i cognomi, ma con le “razze”, che sono delle specie di soprannomi che si tramandano le generazioni. Allora l’appuntamento è per sabato 8 giugno, alle 21,15, al Teatro Talia di Tagliacozzo. Per informazioni e prenotazioni scrivere all’indirizzo [email protected], o chiamare il numero 333 9382479.