Avezzano. Erano già stati rinviati a giudizio nel lontano 2013 dopo le indagini scaturite da un’operazione antidroga. Ora sono stati assolti, alcuni per non aver commesso il fatto, altri perché il fatto non sussiste. Si tratta di Leonardo Lusi, di Capistrello, Luca Caporale di Scurcola Marsicana, Riccardo Biancone, di Capistrello, e Dario Pensa, di Roma tutti protagonisti di questa terribile avventura. La sentenza è stata emessa dal collegio del tribunale di Avezzano, presieduto dal giudice Zaira Secchi. Il pubblico ministero era il sostituto procuratore Elisabetta Labanti.
I quattro imputati erano rimasti coinvolti nella maxi inchiesta denominata “Pashà” che destò molto clamore a livello di opinione pubblica anche considerando la sua genesi. Le indagini, infatti, si avviarono già nel settembre del 2005, quando alcuni genitori, preoccupati e allarmati dalla morte di un ragazzo per overdose, chiesero ai carabinieri di Tagliacozzo di intervenire per monitorare la situazione.
In poco tempo si riuscì a ricostruire un vasto e articolato giro di spaccio. I militari sequestrarono una trentina di chili di hascisc e oltre a 20mila pasticche di droga sintetica. Per 18 persone scattarono subito provvedimenti di custodia. Gli indagati, in totale, furono 31. Molti di loro hanno scelto con il trascorrere degli anni altri iter giudiziari che si sono conclusi anche con condanne tramite rito abbreviato. Per i quattro, invece, è arrivata l’assoluzione. L’inchiesta è stata coordinata dal pm Guido Cocco. Il collegio difensivo è composto, invece, dagli avvocati Roberto Verdecchia, Antonio Milo, Davide Baldassare e Anna Maria Torge.