Avezzano. Sei anni di purgatorio si chiudono con un’assoluzione con formula piena per “non aver commesso il fatto”. Un lieto fine per il sindaco, Gianni Di Pangrazio, finito sotto accusa, insieme agli amministratori di Aciam, per la perdita di percolato alla discarica di Santa Lucia, dopo un temporale. Al contrario dei vertici della società, che scelsero di pagare la sanzione di 9mila euro prevista dal decreto penale, infatti, aveva chiesto il giudizio, nonostante il reato contestato fosse prescritto, ottenendo il proscioglimento con formula piena dal Giudice del Tribunale penale di Avezzano, Giampiero Lattanzio.
Era il lontano febbraio del 2015 quando gli Ispettori dell’Arta Abruzzo (Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente della Regione), nel corso di un sopralluogo eseguito nella discarica per rifiuti non pericolosi di Santa Lucia, di proprietà del Comune, riscontrarono una serie di “anomalie” tecniche che portarono alla denuncia del sindaco Di Pangrazio e del presidente di Aciam. Scattò subito il decreto penale di condanna, a carico del primo cittadino e di Aciam: i vertici della società che allora gestiva l’impianto, decisero di procedere con il pagamento dell’ammenda, mentre il sindaco, difeso dall’avvocato Mario Limone, del Foro di Santa Maria Capua Vetere, nonostante la possibilità di oblazione, si oppose a proprio rischio e pericolo (la responsabilità penale è personale) alla condanna e decise di affrontare il processo, intenzionato a dimostrare la piena innocenza del Comune.
Una scelta coraggiosa che ha ripagato, visto che il Giudice, letti gli atti processuali e sentiti i testimoni, ha assolto Di Pangrazio con formula piena “per non aver commesso il fatto”, andando oltre la già intervenuta prescrizione del reato contestato, in accoglimento delle argomentazioni della difesa.