Pescina. Candidata a Città Italiana della Cultura 2025, finalista tra le prime dieci, unica per l’Abruzzo, Pescina non poteva farsi mancare uno dei più bei regali degli ultimi tempi, in termini letterari: una pièce vera e intensa, come nell’era Vittoriana.
“Con “Divagazioni e delizie”, dello statunitense John Gay, dallo charme decadente e molto “irlandese” (per forza: il personaggio principe della rappresentazione è l’aforista Oscar Wilde), il magnetico attore Daniele Pecci si è calato letteralmente nei panni del commediografo romanziere e poeta “dandy” ottocentesco (ed attualissimo) e, protagonista sul palco del teatro “San Francesco”, con ironia tagliente ha affabulato gli spettatori, alternando sprazzi di luce al buio dolente e drammatico dell’esistenza di un uomo che, tra Londra, Parigi, l’Italia e l’America, passa dagli eleganti salotti dell’epoca ai lavori forzati e che, per una relazione omosessuale, perde perfino la custodia degli amati figli”, scrive la giornalista Orietta Spera, “la potenza del genio e la tragedia umana di Wilde espresse con dinamismo ed enfasi misurata da un coinvolgente ed “interattivo” Pecci, che ha perfino “duettato” con il pubblico, calamitandolo a sè, divertendolo comunque, nonostante la tematica. Non solo fiction (“Il bello delle donne” lo consacra evidenziandone il fascino indiscutibile) ma, oltre che in pellicole importanti (“Fortapàsc” di Marco Risi o, anche, “Mine Vaganti” di Ferzan Ozpetek) l’attore romano riesce bene (anzi, benissimo), a teatro (“tosta” prova del 9 per chi è del suo mestiere). E ce ne siamo resi conto anche a Pescina”.
“La serata del 15 marzo è stata meravigliosa: entusiasti, abbagliati, i presenti”, va avanti “al primo cittadino, Mirko Zauri, al vice sindaco, Luigi Soricone, alla presidente della Pro Loco, Carole Prosia, all’assessore Antonio Odorisio, al regista Gabriele Ciaccia (“Teatro dei Colori”), al musicista e compositore Guido Ruggeri, che hanno vissuto questo momento come un inno (e una sorta di “benedizione”) a Pescina Capitale della Cultura, godendo pure dell’abbraccio di Daniele Pecci che, infine, dopo la messa in scena si è concesso (stanco ma felice!) al suo pubblico con sorridente umiltà. Anche questo un bel regalo!”.