È una magnifica notte stellata di pieno inverno, le stelle si riflettono sul lago del Fucino e tra esse ne splende una in particolare: la stella cometa, che con il suo bagliore cattura l’attenzione dei pastori che vegliano le loro greggi e dei pescatori che preparano le reti per la pesca del mattino. I piccoli paesi delle colline circostanti dormono, inconsapevoli del miracolo che di lì a poco sarebbe accaduto. Le luci sono fioche e rade quando, all’improvviso, una schiera di angeli scende dal cielo e si rivolge ai pastori e pescatori, invitandoli a recarsi presso una stalla per andare a conoscere quel Bambino che tutti aspettavano come Salvatore del mondo. Impauriti e sgomenti, seguono le indicazioni degli angeli, poiché il loro semplice cuore ha fiducia che questo annuncio sarà portatore di bene. Essi, umili e poveri, non aspettavano un personaggio che portasse loro onori e ricchezze, ma soltanto il riconoscimento delle loro fatiche e della loro dignità di uomini. Altri, invece, non accolsero questo Bambino povero e senza scettro, essi aspettavano un Re potente che accrescesse la loro forza e la loro ricchezza. “Se Gesù fosse nato nella Marsica”, avrebbe trovato un popolo formato da persone dall’animo e dalla sensibilità diversi, proprio come duemila anni fa; alcuni con il cuore puro e semplice, capace di riconoscerlo e accoglierlo; altri, invece, dal cuore indurito e freddo che respingono ogni messaggio di amore e di accoglienza, sul quale il Natale ancora oggi ci invita a riflettere.
Classe V, scuola primaria di Aielli