Tagliacozzo. Sul caso delle mascherine donate a Tagliacozzo, nel quale i sanitari hanno sottolineato di averne ricevuto solo una parte delle 1.200 donate, e cioè 500, interviene il sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio, nonostante non fosse mai stato chiamato in causa né dai sanitari, né dall’articolo in questione.
Il primo cittadino, se da un lato presenta un esposto alla procura della Repubblica contro ignoti, dall’altro conferma chiaramente che quanto sostenuto dai sanitari è vero, rivelando di aver curato lui parte delle procedure per l’arrivo delle mascherine donate e spiegando che una parte di mascherine è stata consegnata ad altri, e non all’ospedale.
Questa la sua dichiarazione in merito:
“Delle 1.200 mascherine alcune sono state distribuite tra il personale al lavoro in municipio per adempiere agli impegni quotidiani e in servizio al COC. Altre distribuite tra i farmacisti che garantiscono gli approvvigionamenti di medicinali e alcune al personale in servizio al 118. Tutte le altre consegnate al personale sanitario così come disposto a garanzia e tutela della salute pubblica”.
Quindi il sindaco Giovagnorio conferma, come sostenuto dai sanitari, che le mascherine non sono andate tutte e 1.200 all’ospedale. E proprio questo aspetto hanno volto evidenziare i sanitari.
Si tratta di mascherine consegnate da un cittadino di Tagliacozzo che vive a Hong Kong. Sono stati donati 1.200 pezzi, e il personale ha voluto sottolineare come “solo una parte” di queste sia stata messa a disposizione della struttura sanitaria.
“A noi ne hanno consegnate 500 per tutti i reparti”, hanno dichiarato i sanitari a MarsicaLive, “ma sono mascherine monouso e hanno una durata limitata nel tempo. Quando ne abbiamo chieste altre ad Avezzano”, ha spiegato un lavoratore, “ci è stato risposto che in virtù della donazione che avevamo avuto era più giusto darne ad altro personale di altri ospedali. Invece da Avezzano non sanno che le cose non stanno così perché le mascherine arrivate in ospedale non sono 1.200. A me personalmente ne hanno date due”.
Nella denuncia alla procura il sindaco però precisa anche che dalle 1.200 ne sono state tolte da quelle destinate all’ospedale 470 e quindi ne restano 730 e non 500. Quindi il personale sanitario avrebbe affermato il vero quando ha sostenuto che non ne sono state consegnate 1.200 però dovrebbero risultare almeno 730 mascherine per l’ospedale.
Sul caso il sindaco ha affermato inoltre: “Ancora una volta sono costretto a dover entrare, mio malgrado, nelle inutili, sterili e vergognose polemiche che ogni giorno si leggono sui giornali a proposito dell’emergenza Covid 19 e della gestione da parte di organi competenti e mezzi di informazione. Troppo spesso c’è chi sta sopra le righe al solo scopo di delegittimare il lavoro altrui e di apparire personalmente strumentalizzando politicamente anche questa gravissima situazione. Reputo assolutamente vergognosa la polemica messa in atto dal “troppo generico” personale sanitario del nostro ospedale (non si capisce bene a nome di chi e con la complicità di chi) che lamenta l’esiguo numero di mascherine ricevute da una donazione da parte di un Concittadino che vive ad Hong Kong che, a sue spese e con non poche difficoltà, ha inviato per le esigenze della città le mascherine chirurgiche medico-chirurgiche necessarie alla protezione nei contatti tra persone. Personalmente ho seguito tutte le fasi di questa generosa donazione, dall’acquisto all’arrivo, disponendo anche lo stanziamento del denaro necessario per le spese di dogana, al momento pagate con la mia carta di credito per accelerare la procedura di sdoganamento. È sicuramente vergognoso che il personale sanitario dei nostri ospedali debba sperare nella generosità delle persone comuni per lavorare in sicurezza. Giorni fa, quando ho annunciato che stava per giungere un donativo di mascherine chirurgiche, avevo ricevuto indicazioni che tale materiale avrei dovuto inviarlo a L’Aquila dove è la centrale di distribuzione per la provincia. Non ho ottemperato a questa indicazione perché sarebbe stato chiaro che al nostro Presidio non beneficiato della donazione e perché appunto le disposizioni del donatore, del quale sono stato semplice tramite, erano quelle di destinare le mascherine a Tagliacozzo, e così abbiamo fatto!
Perché il personale o un singolo dipendente di cui sarebbe bene conoscere il nome, denuncia questa cosa ad un giornale che raccoglie ed amplifica una “non notizia” quale è questa? “A caval donato non si guarda in bocca” dice il vecchio adagio. Invece qui, da noi, a Tagliacozzo, siamo al parossismo, siamo alla mancata denuncia di chi non adempie a garantire ai lavoratori le necessarie precauzioni durante i turni di lavoro e siamo invece a sbattere sui mezzi di informazione, che mai come in queste occasioni sono mezzi di disinformazione, l’esiguità di una donazione che è frutto del solo buon cuore di un nostro concittadino. È vergognosa la tempestività delle opposizioni all’amministrazione comunale che vede il consigliere Vincenzo Montelisciani, a strettissimo giro dall’uscita dell’articolo sul quotidiano on line Marisca Live, presentare interrogazione a risposta scritta per avere chiarimenti sulla vicenda delle mascherine. Ebbene, gli stessi chiarimenti li chiedo anche io con una denuncia alla Procura della Repubblica appena fatta.
Lo spirito di collaborazione dovrebbe essere quello giusto in questo terribile momento che tutta l’umanità sta vivendo. Invece, da parte delle opposizioni, assistiamo solo al nulla cosmico. Totale assenza di iniziative, di idee e di buona volontà a dare una mano a chi ogni giorno lavora per il bene dei cittadini di Tagliacozzo. Sempre pronti invece a cavalcare polemiche costruite ad arte dai leoni della tastiera che, complice la noia di questi giorni, dovuta al fatto che si deve, nostro malgrado, stare in casa, altro non fanno che rendere ancora più triste e complicato questo terribile momento. La tracciabilitá dell’arrivo e della consegna delle mascherine è stata garantita dai carabinieri di Tagliacozzo coordinati dal Maggiore Silvia Gobbini e dagli uomini della Polizia Locale guidati dal comandante Paolo Ronci. Delle 1200 mascherine alcune sono state distribuite tra il personale al lavoro in municipio per adempiere agli impegni quotidiani e in servizio al COC. Altre distribuite tra i farmacisti che garantiscono gli approvvigionamenti di medicinali e alcune al personale in servizio al 118. Tutte le altre consegnate al personale sanitario così come disposto a garanzia e tutela della salute pubblica. Se qualcuno ha sbagliato – ma ho ragione di credere che si tratti della solita falsa notizia – in questa vergognosa vicenda sono certo che sarà individuato e punito. A tutti gli altri dico di stare al loro posto senza gettare benzina sul fuoco e di iniziare a dimostrare di saper fare il proprio dovere”.
Alla luce di quanto accaduto, MarsicaLive, e tutto il gruppo editoriale, si riserva di adire vie legali qualora fosse stata danneggiata l’onorabilità del giornale e l’immagine della testata nelle dichiarazioni o nei commenti del post pubblicato dal primo cittadino Vincenzo Giovagnorio su Facebook.