Avezzano. Un cacciatore di Capistrello è stato denunciato per bracconaggio dai carabinieri forestali e altri 14 rischiano il favoreggiamento per caccia di frodo e macellazione clandestina per l’uccisione di un esemplare di cervo, specie protetta. La denuncia all’autorità giudiziaria è stata presentata dopo l’intervento dei medici della Asl che hanno accertato in alcuni colpi di arma da fuoco la causa della morte dell’animale protetto.
Le prove raccolte nel corso dell’indagine hanno permesso di identificare l’uomo che, sempre secondo gli accertamenti, non avrebbe agito da solo ma con tutta la squadra. L’arma presumibilmente usata per uccidere l’animale è stata sequestrata.
Nei guai sono finiti cacciatori di Capistrello, nella Marsica, che stavano cacciando in periodo vietato e una specie protetta. E’ stato necessario anche l’intervento della Asl di Avezzano Sulmona L’Aquila che ha eseguito gli accertamenti del caso. Non è chiaro se alla base del blitz dei carabinieri forestali ci sia stata una soffiata, certo è che i cacciatori di frodo sono stati colti con le mani nel sacco. Il cervo, secondo una prima ricostruzione, è stato cacciato nella notte tra sabato e domenica nella zona dei Piani Palentini. Subito il gruppo marsicano ha deciso di fare a pezzi la carne, probabilmente per passare alla congelazione.
I medici del Servizio veterinario di Sanità animale della Asl hanno sequestrato la carne che sarà mandata al macero mentre la testa del cervo sarà conservata per le indagini in corso. Gli stanno raccogliendo prove e indizi e nelle prossime ore presenteranno un fascicolo alla procura della Repubblica di Avezzano.