Avezzano. E’ di nuovo scontro sui conti del Cam. Il botta e risposta tra il consigliere Ferdinando Boccia, ex membro del consiglio di sorveglianza, e l’attuale presidente Alessandro Pierleoni, e consigliere, Felicia Mazzocchi, non accenna a placarsi. “Nella nota integrativa al bilancio 2016 del Cam, nelle parti relative ai fatti di rilievo verificatisi durante l’esercizio e dopo la chiusura dello stesso, nulla viene detto in merito agli importi indebitamente percepiti dall’ex presidente del Cam Gianfranco Tedeschi (sentenza della Corte dei Conti n. 38/2017 emessa il 14/03/2017 – procedimento iniziato con atto di citazione il 29/07/2016). Nulla viene detto sulla vicenda riferita ai maggiori compensi incassati per euro 153.278,40 dai componenti il Collegio sindacale del CAM (Mariano Santomaggio, Antonio Lombardi e Fabio Coglitore) accertati dal precedente C.d.S. a seguito della verifica iniziata il 10/03/2016 e conclusasi il 27/05/2016 cui è seguita, in data 21/06/2016 formale denuncia di danno erariale alla Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti di L’Aquila”, ha precisato Boccia, “trattasi di eventi molto importanti, che hanno generato crediti certi ed esigibili, peraltro riguardanti amministratori e revisori della società di cui si è venuti a conoscenza solo nell’esercizio 2016. E’ quantomeno strano che non ci sia traccia di tutto questo nè nelle poste di bilancio, nè nella parte della nota integrativa che prevede informative da dare ai soci. Nessuna congettura, quindi, come sostengono, invece, i due componenti dell’attuale Consiglio di sorveglianza Pierleoni e Mazzocchi. Sono debiti certi ed esigibili che si riferiscono a una sentenza della Corte dei Conti e all’accertamento di somme indebitamente percepite dai Revisori. Fatti conosciuti ancor prima che fosse predisposto il progetto di bilancio del Cam”.
“Senza andare oltre nel ricordo di quanto non sarebbe stato fatto dal sottoscritto per il bene del Cam e tenuto conto che Pierleoni e Mazzocchi, a loro dire, sono stati scelti per fare il bene dei cittadini”, ha continuato Boccia, “sarebbe semplicemente bastato che l’attuale consiglio di sorveglianza avesse controllato la citata sentenza e tutta la documentazione inoltrata alla Corte dei Conti in merito alla soprafatturazione dei compensi pagati ai Revisori. Peraltro tutto questo è già negli atti della società in quanto i tre revisori sono stati raggiunti, legalmente, da formali atti di messa in mora. E’ evidente che i riscontri contabili ci sono tutti per iscrivere prudenzialmente questi crediti nel bilancio e, tali fatti (Pierleoni e Mazzocchi non se ne sono nemmeno accorti) riguardano esclusivamente il bilancio 2016 nel quale, tali operazioni, dovevano essere inserite per la prima volta. E questo bilancio era di loro competenza visto che quando l’assemblea lo ha approvato era in carica il nuovo C.d.S. (Pierleoni Alessandro, Mazzocchi Felicia e Mostacci Antonio) che, peraltro, era stato informato di queste vicende dalla precedente Sorveglianza. In verità, quello che sbalordisce sono le dichiarazioni di Pierleoni e Mazzocchi (manca Mostacci) quando affermano che vanno per la propria strada ed hanno avviato una corposa attività di controllo per approfondire tutte le situazioni di debito e di credito. Bene, perché non si è cominciato da queste?”.