Magliano. Erano stati arrestati con un blitz dei carabinieri armati fino ai denti con mitra mentre il cielo di Magliano era sorvolato da un elicottero per evitare la loro fuga. Il sindaco di Magliano, Gianfranco Iacoboni, commosso e provato da una brutta vicenda giudiziaria durata quasi tre anni insieme all’assessore Angelo Iacomini, affiancati dai loro legali Leonardo Casciere e Antonio Iannucci, hanno raccontato la loro disavventura giudiziaria che gli è costata cara, anche se sono stati assolti con formula piena dall’accusa di corruzione. Erano stati arrestati nell’ambito dell’inchiesta Penelope per una delibera contestata, insieme agli imprenditori Franco e Sergio Celi, titolari dell’azienda di lavorazione inerti, anche loro assolti da corruzione ma che invece dovranno difendersi dall’accusa di reati ambientali, presenti in sala.
In Comune i due amministratori hanno ora dato sfogo a quello che per quasi tre anni hanno tenuto dentro, continuando ad amministrare con impegno. “Ci hanno restituito la nostra dignità”, ha affermato Iacoboni, “possiamo finalmente dire oggi che la brutta avventura si è conclusa”, ha affermato, “una vicenda che ha offuscato 40 anni di attività amministrativa a servizio della comunità e anche di attività lavorativa visto che ho avuto anche problemi al lavoro in banca. Ci è stata restituita la dignità che abbiamo conquistato lavorando con la gente nel rispetto del prossimo e nella trasparenza”. Il sindaco, affiancato da Iacomini e dai due legali, Leonardo Casciere e Antonio Iannucci, ha ringraziato “tutti i cittadini e le persone che mi sono stai vicini nei periodi più bui. Questa vicenda”, ha tenuto a sottolineare, “non ha mai avuto a che fare con con il sisma e nemmeno con appalti pubblici. Secondo il gip c’era un nostro tornaconto personale. Nei miei confronti per aver chiesto un posto di lavoro, e l’assessore per aver chiesto 600 euro per la squadra di calcio. Per questo siamo stati arrestati alle 5.30 del mattino con i carabinieri che entravano in casa con i mitra davanti ai nostri figli e con l’elicottero che sorvolava Magliano: un’offesa non solo a noi, ma a tutta la comunità di Magliano”. Anche per Iacomini, “Magliano non meritava tutto questo. L’indagine da parte della magistratura”, ha sottolineato, “era ed è doverosa, ma ho contestato le modalità e la totale spettacolarizzazione di quello che è successo. Quello che più mi ha ferito, a parte le sofferenze dei nostri familiari, è aver contribuito a offendere la nostra Magliano. Voglio però ringraziare la magistratura aquilana perché se da lì sono venuti i nostri guai, da lì è arrivata la nostra serenità”. “Chiederemo i danni per ingiusta detenzione”, ha confermato l’avvocato Casciere che si è domandato come si siano potute arrestare, se pur ai domiciliari, due persone incensurate, senza pregiudizi e senza alcuna rilevanza di pericolosità sociale usando l’elicottero”. L’avvocato Iannucci ha inoltre ricordato che “l’ipotesi accusatoria era di associazione di stampo mafioso”.