Avezzano. Anni e anni di piccoli passi in avanti nel campo dei diritti delle donne afgane rischiano di sfumare con il ritorno al potere del talebani. Commissione pari opportunità e consigliere di maggioranza dell’amministrazione Di Pangrazio non credono nelle rassicurazioni che il portavoce dei talebani ha consegnato agli organi di informazione all’indomani del ritorno al potere.
Per questo lanciano un accorato appello alla comunità internazionale, affinché le sofferte conquiste delle donne afgane in questi ultimi anni non scompaiano in un attimo per ritornare “al medioevo dei diritti”, come è stato definito dagli stessi componenti.
“Nessuno può restare a guardare”, dichiarano all’unisono le componenti della commissione pari opportunità e le consigliere di maggioranza, “esprimiamo tutta la nostra solidarietà e la vicinanza alle donne afgane. Ma sappiamo che non basta. E allora chiediamo ai potenti della terra, soprattutto a quelli che si apprestano a tessere la tela per instaurare accordi di collaborazione e commercio con i talebani di pretendere il rispetto dei diritti delle donne. Hanno il diritto di essere libere, di poter studiare e lavorare e di guardare al futuro con la speranza di affermarsi, non certo di essere trattate come oggetti di proprietà degli uomini”.
Una rivendicazione che con la precipitosa fuga degli americani, che venti anni dopo l’intervento militare post attentato alle Torri gemelle hanno abbandonato l’Afghanistan dopo averlo devastato e riconsegnandolo di fatto nelle mani dei talebani, senza un’azione decisa della comunità internazionale rischia di trasformarsi in un grido nel deserto.