Canistro. Tra le bottiglie della Santa Croce, l’acqua della Sponga nota per le sue proprietà organolettiche, spuntano a sorpresa anche quelle con acqua della sorgente Castellina di Castel Pizzuto in provincia di Isernia. Si tratta della seconda azienda del gruppo Colella dove viene imbottigliata l’acqua molisana. Nei giorni scorsi nei supermercati della Marsica è spuntata un’acqua targata Santa Croce che però al lato riportava una dicitura diversa dalla tradizionale Fonte Sponga.
C’è infatti il nome dell’altra sorgente di proprietà di Colella sorgente Castellina di Castel Pizzuto che ha proprietà diverse e difficilmente riuscirà a far abbassare la pressione a chi la beve. La notizia si è diffusa in poco tempo tramite un appello lanciato dalla pagina Facebook Canistro risponde e diffuso rapidamente tra i lavoratori. “Fate attenzione”, si legge nel post, “iniziano a circolare le prime bottiglie truffa dell’acqua Santa Croce imbottigliate a Castel Pizzuto con acqua che non ha niente a che vedere con l’acqua Santa Croce che abbiamo sempre bevuto. Se dovesse capitarvi una di queste bottiglie in mano fate subito regolare denuncia alle forze dell’ordine”.
Secondo i lavoratori, infatti, l’obiettivo dell’imprenditore è quello di portare via tutto da Canistro e imbottigliare l’acqua Castellina spacciandola per acqua Santa Croce con proprietà organolettiche diverse. Sono in corso anche degli accertamenti per verificare la provenienza delle bottiglie vendute. Analizzando i valori si vede chiaramente che sono diversi da quelli della tradizionale Santa Croce. Il residuo fisso è più basso e il sodio invece più alto.
Intanto già si pensa al nuovo bando che sarà pubblicato a breve. Sarà un bando europeo al quale già si sono interessati diverse aziende nazionali e internazionali leader nel settore dell’acqua. “Fino a ora le concessioni si rinnovavano in automatico alla scadenza”, ha precisato il vice sindaco Ugo Buffone, “è la prima volta che si fa un bando di questo genere. In questo modo potremo andare avanti e dire basta a questa gestione che ha portato avanti Colella per otto anni senza mai ascoltare nessuno. E’ arrivato il momento di guardare avanti”.