Avezzano. Sono state distrutte cinquecento tonnellate di verdura di qualità, oltre cinquecentomila chili di ortaggi a foglia. Sono questi i primi effetti della psicosi collettiva dovuta al batterio killer. Ieri mattina quando le gomme dentate hanno solcato i terreni agricoli il mare verde di insalata fresca terra da arare.Alle 8.30, alla presenza del comando di Avezzano della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle entrate che hanno dovuto certificare la distruzione dei prodotti, sono iniziate le operazioni di distruzione dei primi dieci ettari di insalate pronte per il consumo ma rimaste invendute a causa della scarsa domanda. L’azienda dei fratelli Cambise è però solo la prima della lista. Appena le altre colture saranno mature toccherà anche agli altri agricoltori. La tipologia di insalata coltivata nel Fucino come lattuga, indivia, spinaci e scarole, una volta arrivata a maturazione deve essere raccolta nel giro di due o tre giorni. La Confagricoltura sostiene che questo è solo l’inizio e nei prossimi giorni, a rotazione, anche altre aziende saranno costrette alla distruzione delle verdure. Si parla già di un milione e mezzo di investimenti perduti. Ci si prepara già alla mobilitazione per ottenere lo stato di calamità che consenta il risarcimento della merce.