Erano i giorni dell’Avvento l’aria, in un piccolo paese tra le montagne marsicane, diventava sempre più grigia e le case erano avvolte da una leggera e uggiosa nebbiolina.
Nella locale scuola Primaria gli alunni preparavano decorazioni, lavoretti, letterine e messaggi d’augurio, sembravano molto felici anche se in fondo, in fondo erano preoccupati perché da qualche giorno riflettevano sulla mancanza di lavoro di alcuni genitori, ma come tutti i bambini adoravano sognare e speravano di trovare una soluzione al problema.
Qualcuno propose di andare dal Sindaco, esporre le proprie preoccupazione e cercare insieme a lui delle soluzioni. Prima però fecero delle ricerche chiedendo alle persone anziane per capire come erano riusciti a superare le difficoltà in altri periodi di crisi.
Nel borgo c’erano ancora molti nonni che sentendosi chiamati in causa, rivissero con gioia momenti passati che, anche se erano stati duri, erano serviti ad unire il paese per far fronte insieme alle difficoltà.
I bambini ascoltarono racconti di solidarietà di altruismo e di condivisione tutti legati all’economia povera del paese, in particolare alle raccolte stagionali soprattutto a quella delle castagne.
I piccoli protagonisti, dalle parole uscite dal cuore degli anziani, capirono che se volevano risolvere il problema dovevano unire le proprie forze. Compresero che per un futuro possibile dovevano partire dal messaggio di Gesù rivalutando ciò che lui aveva con tanto amore donato: una terra bella, ricca, accogliente che per fortuna era ancora abbastanza intatta.
Mentre a scuola riflettevano sull’esperienza e informavano le insegnanti, come per incanto si assopirono e in un tempo e un’atmosfera irreali compresero qual era il vero significato del Natale, Gesù era nato dentro di loro. Si guardarono e seppero che cosa dovevano fare … osservarsi dentro e portare a tutti il messaggio che il Messia aveva già dato duemila anni fa a Betlemme: fratellanza, solidarietà, rispetto e soprattutto l’unione. Capirono che potevano sognare un mondo migliore, ma che per ottenerlo dovevano agire insieme abbandonando egoismo e voglia di litigare.
Con una nuova forza e gioia di vivere si recarono in Comune ed offrirono la loro partecipazione e impegno per rivalutare ciò che avevano, ripartendo dalla natura, consapevoli che se avessero realizzato questo sogno avrebbero risolto il problema del lavoro dei loro genitori e sarebbero stati più felici e avrebbero contribuito a realizzare un mondo pieno di speranza.
Classi III-IV-V, scuola Lombardo Radice di Sante Marie