Avezzano. Sabato alle ore 21, nel teatro di San Rocco, si terrà lo spettacolo teatrale “Il Fragile”, del laboratorio teatrale esperenziale “i girasoli”.
Questo progetto teatrale non è solo una rappresentazione scenica, ma un percorso di crescita personale e collettiva, un’esperienza di gestione delle emozioni e di spostamento del focus dalle sostanze che creano dipendenza a attività produttive e benefiche. Nato dall’esigenza di affrontare e superare le problematiche legate alle dipendenze, questo progetto si è fondato sulla cultura dell’empowerment group, un metodo che valorizza il lavoro di squadra e la condivisione di una visione comune, che la scienza da tempo ha riconosciuto tra le attività essenziali per il benessere mentale.
La forza de “Il Fragile” risiede nella capacità del gruppo di lavorare in sinergia, con ogni membro che ha contribuito con le proprie risorse e capacità uniche. Questa collaborazione ha permesso di superare conflitti e problematiche, rafforzando la visione comune del progetto, ma anche arricchendo il gruppo con gli obiettivi individuali dei partecipanti. Riconoscere e bilanciare questi elementi è stato fondamentale per lo sviluppo e la crescita personale di tutti i membri coinvolti.
Il progetto è stato possibile anche e soprattutto grazie ad alcuni professionisti, uno su tutti Alberto Santucci, regista e talentuoso attore della compagnia teatrale “Lanciavicchio”. Ma anche Pasquale Palma, insostituibile per la sua disponibilità e capacità di risolvere qualsiasi problema. Un riconoscimento speciale va a Piero D’Andrea, autore dell’opera, che ha trasformato la sua lotta personale contro le dipendenze in una fonte di speranza e rinascita attraverso l’amore per l’arte. Pierpaolo Di Crisante, che ha condiviso la sua tragedia personale, permettendo agli altri di apprendere dalla sua esperienza, Franca Stati, sempre pacata, attenta e produttiva, hanno contribuito significativamente al successo del progetto, e la dottoressa Vera Ruscitti, responsabile del progetto dal punto di vista psicologico. La distribuzione delle responsabilità ha garantito a tutti una dignità e un ruolo fondamentale, anche di fronte ai numerosi conflitti che, paradossalmente, hanno finito per rafforzare il gruppo.