Avezzano. Il giallo di Cese si fa sempre più intrigato e ora gli inquirenti stanno ascoltando alcuni clienti che frequentavano il Night club privato di Civitella dove la giovane albanese trovata senza vita in un fossato a Cese, Mariana Marku, faceva l’intrattenitrice. Su cosa sia accaduto quella sera a poche decine di metri dalla sua casa, vicino a una strada sterrata, resta un mistero. Di certo c’è solo una Mercedes carbonizzata ritrovata nella zona con segni di tamponamenti sul retro, pezzi di un’altra auto lungo quel rettilineo e ferite sul corpo della vittima simili a quelli dovuti a un investimento o a un incidente stradale. Aveva infatti vetri sulla cute della testa e braccio e gamba fratturati. Ora gli inquirenti sembra stiano concentrando le loro attenzioni ai clienti del Night. Dagli sms partiti e ricevuti Mariana Marku, è emerso che la ragazza si era incontrata con un uomo nella notte tra giovedì e venerdì, dopo le 4 del mattino. Un riscontro su tale ipotesi arriverebbe anche dal titolare di un locale di Avezzano dove la ragazza sarebbe stata vista, insieme a una persona sulla sessantina, prendere una consumazione al tavolo.L’episodio sarebbe avvenuto appunto dopo le quattro di venerdì mattina. Il barista si dice convinto che si trattava di lei. L’aveva vista con attenzione proprio perché la ragazza era insieme a una persona attempata. Dagli sms, infatti, lei diceva all’uomo che lo aspettava «vicino ai binari» e lui rispondeva che sarebbe andato a prenderla lì, cioè dietro la stazione di Cappelle dei Marsi. Subito dopo i due avrebbero raggiunto il locale vicino alla pineta di Avezzano. L’altra pista seguita dagli inquirenti riguarda il passato in Albania della giovane Mariana. Era sposata con un pregiudicato albanese che sta scontanto una pesante pena nel suo paese. Lei sembra fosse fuggita dal suo Paese per rifarsi una vita insieme al fratello e al suo bambino di 11 anni. La sua decisione di andare via dall’Albania e il suo stile di vita adottato in Italia sembra non andasse giù alle persone che aveva lasciato in Albania.