Castellafiume. Secondo il perito del Tribunale di Bolzano, «il conducente poteva vedere la vittima che era sdraiata a terra davanti al camion». E’ quanto stabilito nel corso dell’incidente probatorio sul caso del commerciante di Castellafiume, Moreno Mariani (49). Fu travolto dopo una lite alla fine di agosto da un tir guidato dal romeno, Benjamin Bogdan, il camionista romeno che a fine agosto alla barriera dell’autostrada del Brennero a Vipiteno aveva travolto e ucciso con il suo tir Mariani. Il tribunale del riesame ha accolto la tesi della difesa dell’uomo, di 31 anni, accusato di omicidio volontario. Secondo i suoi legali, infatti, non vi sono sufficienti prove per dimostrare che la disgrazia sia stata causata dal suo gesto. Secondo Horst Vagner, il perito nominato dal giudice, attraverso lo specchietto frontale era possibile «intravedere» il corpo di Mariani steso davanti al veicolo. Il perito ha poi chiarito, nel corso dell’udienza, che con il termine «intravedere» intende «vedere tramite» lo specchietto frontale. Il secondo autista, P.V.D. (36), ha dichiarato al Pubblico ministero che, nel corso del primo tamponamento avvenuto all’autogrill, quello che ha scatenato la lite, era sceso per controllare la manovra. Tale circostanza è stata però smentita dalla compagna della vittima. Secondo la difesa della parte civile, l’avvocato Leonardo Casciere, «le tracce ematiche erano sul lato destro e lo specchietto frontale guarda soprattutto la parte destra». Il secondo autista ha inoltre affermato che lui e l’accusato, non potevano sentire le urla della vittima perché avevano acceso il riscaldamento. Secondo il perito però, al momento dell’incidente c’era una temperatura tale da escludere l’eventuale utilizzo del riscaldamento. Tale affermazione è stata verificata dal tecnico chiamando in causa l’ufficio idrografico della Provincia autonoma di Bolzano. Secondo tale istituto, all’1.35 di quel giorno la temperatura era di 13,6 gradi centigradi. In conclusione, con i riscaldamenti spenti, è stato dimostrato che urla si sentivano sia nel caso di finestrini aperto, sia nell’ipotesi che fossero entrambi chiusi. A questo punto non si esclude che il pubblico ministero possa richiedere una nuova custodia cautelare per romeno che è stato già scarcerato. Secondo il difensore della parte civile, invece, il secondo autista dovrebbe rispondere dell’accusa di favoreggiamento. Nel corso dell’udienza di incidente probatorio sono stati ascoltati anche altri testimoni che erano sul luogo al momento della tragedia. Ora si attende la chiusura delle indagini preliminari. L’incidente è avvenuto a metà agosto alla barriera dell’autostrada del Brennero. Il mezzo pesante guidato da Benjamin Bogdan sembra avesse strisciato la fiancata del furgone, nel quale stavano dormendo la vittima e la sua compagna. Mariani avrebbe così inseguito il tir per alcuni chilometri fino al casello autostradale. Mentre il romeno stava pagando il pedaggio, è nato un diverbio, durante il quale Mariani si è sdraiato a terra per impedire che ripartisse. Il camionista ha però ripreso la marcia passando con il mezzo sopra al marsicano che non ha avuto scampo.