Avezzano. “Testa deve andare a casa, per questo chiediamo un atto di responsabilità e coraggio da parte della politica. Di danni ne sono stati fatti troppi e tanti sono ancora i problemi irrisolti. Se non saranno attuati gli interventi necessari negli ospedali di tutta la provincia, una eventuale terza ondata di pandemia ci coglierebbe, ancora una volta, impreparati con le conseguenze cui abbiamo assistito finora”. A ribadire la totale mancanza di una programmazione dell’emergenza all’interno della Asl 1 Avezzano, Sulmona, L’Aquila sono il segretario provinciale della Uil Fpl Antonio Ginnetti, il responsabile della Sanità della Uil Fpl Gianfranco Giorgi e il segretario provinciale Fsi Salvatore Placidi che sottolineano come la pandemia abbia messo in ginocchio un sistema sanitario già fortemente carente in quanto a personale e posti letto.
“Il personale è allo stremo delle forze e bisogna trovare una soluzione al più presto”, affermano, “tuttavia, il chiodo fisso di questa Asl è solo quello dei tagli, con conseguenze catastrofiche. In questa seconda ondata di pandemia, infatti, moltissimi precari hanno avuto il rinnovo del contratto per un solo mese con scadenza al 31 dicembre e molti di loro sono stati invitati a prendere le ferie pregresse, presagio di una riduzione di personale. Chiediamo che vengano prorogati i precari senza indugio e con contratti lunghi e duraturi. La graduatoria dell’avviso pubblico per infermieri, dopo mesi, non è stata completata, eppure un mese fa il direttore generale aveva dichiarato che sarebbe stata pronta in pochi giorni. La direzione generale dimentica, inoltre, che sono necessari non solo gli infermieri, ma anche medici, oo.ss., tecnici, e altre figure professionali per poter fronteggiare la pandemia. Proprio per la carenza di personale, è impossibile attivare nuovi posti letto da destinare ai malati covid, e si è stati costretti a ricorrere a quelli della sanità privata delle cliniche Immacolata di Celano e San Raffaele di Sulmona con un aggravio di spese per il sistema sanitario pubblico. Era davvero necessario farlo, quando negli ospedali ci sono posti liberi da attivare? La mancanza di posti letto riguarda anche i malati covid free che molto spesso sono dirottati in altri ospedali anche fuori provincia”.
Gli interventi da fare nelle strutture ospedaliere sono ancora tanti, rimarcano Ginnetti, Giorgi e Placidi. “La tendostruttura dell’ospedale di Avezzano, inaugurata in pompa magna è stata chiusa dopo qualche giorno perché si è appreso a mezzo stampa che la pioggia intensa ha creato dei problemi tecnici con la conseguenza di un trasferimento immediato dei pazienti”, sottolineano, “per non parlare dei lavori al laboratorio analisi dell’Aquila, avviati con fortissimo ritardo con la scusa della mancanza di autorizzazioni. Anche lì si deve accelerare. Dopo mesi e mesi di dibattito, inoltre, non c’è ancora una tac dedicata al covid all’ospedale San Salvatore. All’ospedale di Sulmona mancano spazi, con seri problemi per la Cardiologia. Sono necessari inoltre una macchina per i tamponi, l’ampliamento della terapia intensiva e subintensiva, così come i lavori al pronto soccorso per la creazione di percorsi dedicati all’ospedale di Avezzano. Bisogna accelerare subito i lavori perché, se dovesse arrivare una terza ondata, ci troverebbe nuovamente impreparati”.