Avezzano. Un ospedale da campo ad Avezzano affinché la Marsica non sia abbandonata: è quanto chiedono a gran voce i consiglieri comunali della città che questa mattina si sono dati appuntamento all’interporto di Avezzano, dove in questi giorni si stanno eseguendo i tamponi per il covid. Obiettivo far sì che la Marsica torni al centro della sanità provinciale.
Per i consiglieri non c’è più tempo e la Regione si deve adoperare subito per stanziare i fondi necessari. La seconda ondata di coronavirus sta mettendo a dura prova la Marsica soprattutto dal punto di vista dei servizi ospedalieri. Il pronto soccorso di Avezzano è ormai saturo di pazienti covid e, purtroppo, non c’è più posto per i pazienti che presentano altre patologie.
“Ci siamo ritrovati oggi qui dinanzi alla struttura dell’interporto”, ha esordito Fabrizio Ridolfi, presidente del consiglio, “perché in considerazione all’emergenza sanitaria tutti noi abbiamo avvertito la necessità di ricercare una soluzione immediata alle criticità che stiamo vivendo. Le strutture sanitarie marsicane sono in momento di grave difficoltà e abbiamo necessità di trovare delle aree del nostro territorio che possano garantire all’ospedale di Avezzano in primis e alle altre strutture che orbitano attorno al presidio ospedaliero come Tagliacozzo e Pescina un alleggerimento della grave situazione che stanno vivendo. Una soluzione immediata sarebbe appunto allestire un ospedale da campo nella zona dell’interporto, più volte inaugurato. L’ospedale da campo si presta, proprio perché modulare, ad adattarsi alle richieste del momento. Dobbiamo dare delle risposte e le pretendiamo subito dalle autorità sanitarie e politiche. Noi qui vogliamo che venga istallato un ospedale che dia ad Avezzano la possibilità di ricoverare i malati covid ma anche perché venga garantito il diritto alla salute di tutti i cittadini che stanno soffrendo anche per altre patologie”.
“Noi abbiamo chiesto al presidente del consiglio e al sindaco Di Pangrazio un consiglio urgente che faremo la prossima settimana”, ha sottolineato Alfredo Chiantini, “non abbiamo voglia di fare polemica ma chiediamo l’impegno e la sinergia di tutti, quindi anche del manager della Asl1 Roberto Testa e anche del governatore Marsilio, ma siamo fermi, convinti e decisi che questo ospedale da campo vada realizzato per dare la possibilità a questa città di alleggerire una situazione di vera e propria emergenza”.
“La Asl di Avezzano merita gli stessi investimenti che sono stati fatti negli altri territori”, ha specificato il consigliere comunale Alessandro Pierleoni, “sono stati stanziati 11 milioni di euro per il covid Hospital di Pescara, 2 milioni per l’Aquila e la Marsica è stata abbandonata. Non possiamo pensare a soluzioni lampo adattando strutture già esistenti. Non possiamo aspettare perché ogni giorno la situazione è diversa da quella che la Asl ci riferisce. Noi per questo qui chiediamo l’ospedale da campo, perché le risposte la Asl le doveva dare ieri, non ce le può dare ne a gennaio ne a dicembre. È troppo tardi per la sanità marsicana e siamo al fianco del sindaco Di Pangrazio e altri primi cittadini in una battaglia coesa per il popolo marsicano”.
“Noi siamo partiti da una considerazione di fondo”, ha detto Gianluca Presutti, “dall’organizzazione sanitaria che si era data la Regione Abruzzo e la Asl l’ospedale di Avezzano non doveva essere un presidio che potesse ospitare malati Covid. L’organizzazione sanitaria è saltata ormai da due settimane perché l’ospedale dell’Aquila non è in grado di accogliere altri pazienti. Questo sovraccarico ha determinato l’impossibilità di curare altre persone con altre patologie”.
“La storia dovrebbe insegnarci qualcosa”, ha detto a gran voce il consigliere Roberto Verdecchia, “il 22 marzo è stato detto da parte di più persone che questa era la struttura ideale per creare un ospedale da campo per la città. Potevamo farla assomigliare alla Fiera di Milano, ma in questo caso voglio far polemica perché qualcuno non vuol sentire, dato che ieri ho letto che a Molfetta si è creata una struttura simile. Allora o la Regione Abruzzo si sveglia oppure purtroppo ad Avezzano dovremmo continuare a vedere scene di pazienti ammassati che seguitano a morire. Tutto questo noi non ce lo possiamo permettere. Questo è l’ultimo appello alla Regione Abruzzo affinché questo posto sia preso in considerazione”.
“Mi associo a quello che hanno detto i miei colleghi consiglieri”, ha continuato Cristian Carpineta, “è scontato che questo non è il momento per fare polemica ma qualcosa purtroppo va detta. Purtroppo da cittadino vedo che si naviga a vista, non abbiamo alcuna forma di programmazione ed è assurdo che un ragazzo muoia dopo due giorni nella zona grigia dell’ospedale. Qualcuno deve prendersi le responsabilità: non si può navigare a vista dopo aver avuto marzo e aprile davanti agli occhi e anziché programmare la difesa dei cittadini abbiamo lasciato i pazienti a se stessi”.
“Questo è il posto giusto per installare l’ospedale da campo”, ha concluso la consigliera Dominici, “aggiungerei anche che non possono e non devono venirci a parlare di carenza di personale. A noi questo è un discorso che non ci interessa perché vengono pagati per fare questo e si devono organizzare. I cittadini non hanno più tempo per aspettare”.
Ecco il video per ascoltare tutti gli interventi: