Tagliacozzo. “L’ordinanza del Tar che ha respinto il nostro ricorso contro il nuovo assetto del mercato cittadino è solo sulla sospensiva, ma il processo è ancora in piedi e il Tar dovrà esprimersi sulla correttezza delle graduatorie”. E’ quanto si afferma in una nota inviata alla nostra redazione a nome dei “sottoscritti titolari dei banchi che hanno fatto ricorso al Tar”.
“Rispettiamo, come è ovvio, l’ordinanza del Tar che respinge la nostra richiesta di sospendere in via cautelare gli atti con i quali l’amministrazione ha disposto il mercato e riassegnato gli stalli a noi commercianti,”affermano gli ambulanti, “intendiamo sottolineare però che questa ordinanza non è una sentenza definitiva e il procedimento pertanto andrà avanti fino al giudizio di merito. Il nostro unico obiettivo è ed è sempre stato quello di far rispettare i nostri diritti, soprattutto per quel che concerne la redazione della graduatoria necessaria alla corretta assegnazione degli stalli. Nessuno è mai voluto entrare nel merito della scelta amministrativa di riorganizzare il mercato: a noi preme soltanto che le regole che ci sono e che disciplinano il modo in cui ciò debba essere fatto vengano rispettate. Di questo la sentenza del Tar non parla, poiché si limita a definire gli atti dell’amministrazione comunale come “latamente istruttorie”, e dunque come se non fossero ancora produttivi gli effetti negativi nei nostri riguardi: eppure sono già mesi che gli stalli sono disposti in questo modo”.
“Parte lesa continuiamo a sentirci a causa delle azioni messe in campo dal sindaco e dall’amministrazione”, continuano”, “proprio per questo motivo di fondo, valuteremo insieme ai nostri legali la strategia migliore per tutelare la nostra attività e le nostre famiglie e per continuare a chiedere alla magistratura che le regole vengano rispettate. Anche se l’ordinanza del Tar al momento non ci ha concesso la misura sospensiva cautelare, il processo è ancora in piedi e il giudizio di merito deve ancora essere formulato.
I capri espiatori. Per quanto riguarda invece il tentativo dell’amministrazione di trovare nelle persone di Vincenzo Rubeo e Claudio Del Grosso dei capri espiatori, noi tutti ambulanti firmatari del ricorso al Tar”, continua la nota, “respingiamo al mittente l’accusa di fomentare o essere fomentati da chicchessia. Allo stesso tempo ci interroghiamo sulla ragione di un attacco pubblico che ha riguardato i due colleghi e sul fatto che il sindaco stia così cercando di deviare l’attenzione su altro rispetto al vero centro dell’intera vicenda: il rispetto delle regole sulla stesura delle graduatorie per l’assegnazione degli spazi e il danno arrecato a persone che chiedono solo di poter lavorare nel rispetto delle regole e della professionalità di ciascuno”.