San Benedetto dei Marsi. John Claudius Loudon fu un importante botanico e architetto inglese. Nella sua “Enciclopedia delle piante”, edita dal 1783 al 1843 e oggi divenuto ormai un volume rarissimo, vi sono rappresentate tutte le specie di piante, catalogate per tipologia, storia e curiosità. Se si apre questo libro a pagina 529, si trova la descrizione di una pianta chiamata “Marrubium”.
Già la fonia richiama l’antico nome di San Benedetto dei Marsi, Marruvium, un tempo capitale dei Marsi, ma se andiamo a leggere la descrizione di questa laminacea troviamo che deriva da un’antica città dell’Italia chiamata Maria-urbs, situata sui bordi del lago Fucino. In realtà il nome scientifico di questa specie è stato definito per la prima volta da Carl Nilsson Linnaeus, medico botanico svedese, in Italia meglio conosciuto come Carlo Linneo, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi.
Anche Linneo, rifacendosi a un’erba citata sia da Plinio che da Columella, nel 1753 dice che il Marrubium ha preso il nome da una zona situata nei pressi del lago Fucino, chiamata “città delle paludi”. I romani, infatti, adoperavano chiamare “maria” i luoghi prosciugati dalle acque; ecco quindi che con la definizione di “maria-urbs” si intendeva la “città sul luogo prosciugato”. Il Marrubium è una pianta alta fino a mezzo metro, un fusto eretto a sezione quadrangolare, mentre le foglie sono rugose, lamina a forma ovale, arrotondata o reniforme e i bordi crenati irregolarmente. Il colore delle foglie è verde cinerino e fiorisce da maggio ad agosto.
Come le altre erbe presenti nel bosco sacro a ridosso nel lago sul versante di Luco, anche il Marrubium era conosciuto sin dall’antichità per la cura di diverse patologie. In primis era utilizzato come rimedio per tosse e malattie respiratorie, in quanto possiede proprietà balsamiche, tossifughe ed espettoranti. Non è raro, infatti, trovarlo nelle caramelle per la tosse. Ma il decotto di questa pianta veniva e viene tuttora utilizzato anche per combattere la gastrite, la colite, come digestivo e persino come febbrifugo, oltre che ad essere utile per regolarizzare il ciclo mestruale. A parte le sue numerose proprietà, nel nostro caso è più importante menzionare questa pianta per ricordarci da dove proviene il nome di Marruvium, l’antica capitale dei Marsi, poiché come diceva proprio il sopracitato Carlo Linneo “Nomina si nescis, perit et cognitio rerum” ovvero “Se non ne conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose”. @francescoproia