Carsoli. Ne è nato un caso mediatico ed istituzionale, tanto che la notizia relativa a presunti fatti riguardanti il Comandante della Polizia Locale di Carsoli Stefano Zazza, è approdata negli ambiti della Regione Abruzzo. Istituzione dalla quale è stato diramato anche un comunicato stampa con il quale un consigliere regionale invitava il Sindaco di Carsoli a rimuovere il comandante dal suo incarico. I fatti contestati sono quelli relativi al ritiro della patente ed atteggiamenti del medesimo Stefano Zazza, i quali in riferimento al comunicato de quo non sarebbero in linea con l’incarico ricoperto.
Spunta ora la verità su un “caso” che tiene banco un pò in tutti gli ambiti politico-istituzionali. A parlare è il diretto interessato, Stefano Zazza che già con una nota precedente era intervenuto sulle nostre colonne per chiarire la sua vicenda. Questa volta Zazza certifica la verità dei fatti inviando il verbale della contestazione in questione, avvenuta in data 28 Marzo u.s. e portata all’attenzione pubblica da una testata giornalistica marsicana dopo diversi giorni. “Come ho già spiegato in una precedente nota vi è stata una sospensione causata da un sorpasso mentre ero alla guida sulla moto di mio figlio. Dovendo evitare un ostacolo presente sulla carreggiata per evitare rovinose cadute sono stato costretto alla manovra. Mi ero accorto della presenza della pattuglia dei Carabinieri, ed al loro alt mi sono immediatamente fermato e qualificato. I militari di Vallinfreda – prosegue Zazza – hanno fatto il loro dovere, come io ho fatto il mio nel ricevere e sottoscrivere il relativo verbale che recita testualmente:
- -il conducente del veicolo sopra indicato soprassava altri veicoli in prossimità di una intersezione non regolata da semaforo o agenti del traffico. Infrazione accertata alle ore 16.50 al km 67,07 della Via Tiburtina Valeria, direzione di Marcia Carsoli Oricola –
“E’ facile oggi con linciaggio mediatico – prosegue Stefano Zazza – screditare una persona per un fatto sì avvenuto ma con modalità ben diverse da quelle riferite in modo totalmente distorto e denigratorio. Questa è la verità, nel verbale unico documento ufficiale che documenta i fatti”.
Di certo è che se il Comandante avesse agito come riportato nel comunicato stampa della Regione, i militari di Vallinfreda verbalizzanti e sotto la giurisdizione della Compagnia di Subiaco, avrebbero, in ragione della loro inflessibilità esemplare, adempiuto anche ad inserire in verbale altre responsabilità inerenti presunta fuga, mancata fermata allo stop o comportamenti diversi dalla normalità resi ancor più gravi dal ruolo ricoperto dallo stesso Zazza. Stando però ad una ricostruzione “realistica” dei fatti, il Comandante avrebbe spiegato ai militari di pattuglia le motivazioni del sorpasso azzardato, accettandone poi normalmente la sanzione comminata e senza alcuna resistenza. La Compagnia di Subiaco, guidata dal capitano Galletta non si è minimamente pronunciata nel merito, nè aggiungendo e nè togliendo nulla agli atti documentali, ossia il verbale in questione. Cliccando nella foto sottostante il verbale può essere visualizzato in modalità ingrandita.
“Si è ritenuto di diffondere il verbale – conclude Zazza – poichè era l’unico modo per far emergere la verità dei fatti, e l’assoluta infondatezza di cià che ad arte vi è stato costruito sopra con lo scopo di denigrare la mia figura.” Ma su questo fronte Zazza assicura che la verità sarà anche affidata al corso della giustizia che dovrà far luce sull’accaduto nei tempi e nei modi che sono propri della legge.