Canistro. Una discussione durata ore e poi la quadra: Colella pagherà i fondi Alifond (fondo pensione complementare) e la cassa ma i lavoratori della Santa Croce devono permettergli di portare via i macchinari dallo stabilimento di Canistro. Doveva essere il giorno della svolta e invece ancora una volta è stato tutto rimandato.
Nella sede della Regione a Pescara si sono incontrati il vice presidente, Giovanni Lolli, il sottosegretario, Mario Mazzocca, il patron della Santa Croce, Camillo Colella, e Marcello Pagliaroli (Flai- Cgil), Franco Pescara (Fai-Cisl) e Leonardo Lippa (Uila- Uil). Sul tavolo sono state poste varie questioni che riguardano sopratutto il futuro dello stabilimento e dei 73 dipendenti. La proprietà, che già lunedì ha lottato a lungo con i dipendenti riuniti in sit-in e con i residenti di Canistro, ha chiesto di portare via dallo stabilimento alcuni macchinari di sua proprietà come l’etichettatrice.
Le parti sociali, però, hanno prima chiesto a Colella di garantire il pagamento dei fondi Alifond. La trattativa è andata avanti per ore. Ci sono state varie proposte e varie ipotesi, poi i sindacati hanno chiesto 24 ore per poter discutere della vicenda con i dipendenti del sito. Il patron della Santa Croce voleva chiudere la pratica subito e cominciare a smontare già domani mattina lo stabilimento, mentre le parti sociali hanno preteso di relazionare in un’assemblea quanto accaduto ai lavoratori prima di qualsiasi altra decisione. Domani mattina, quindi, alle 9 nel piazzale dello stabilimento ci sarà l’incontro tra i sindacalisti e i dipendenti. Poi alle 18 le parti saranno di nuovo in Regione per trovare insieme la strada migliore.
Per Camillo colella, patron della Santa Croce: “E’ stata una riunione lunga ma costruttiva e cordiale, abbiamo acconsentito all’anticipo della cassa integrazione, speriamo che il buon senso prevalga con la revoca dello sciopero. E questo ci permetterà di dare continuità alle forniture e sicurezza ai trasportatori”.