Capistrello. Cosa può nascondere di così importante una tratta ferroviaria, per essere considerata un capolavoro d’ingegneria a livello mondiale?
Il tunnel che porta la ferrovia a Capistrello è unico nel suo genere. Per alzare il livello della strada ferrata gli ingegneri adottarono una soluzione che ha dell’incredibile: avvitare all’interno della montagna un tunnel elicoidale in salita. La tratta Balsorano-Avezzano, inaugurata nel 1902, si snoda attraverso le possenti montagne abruzzesi passando sui diversi ponti sul fiume Liri e attraverso numerose gallerie. Ma la più famosa è proprio quella che inizia a Pescocanale ed esce, dopo un dislivello di quasi trecento metri, a Capistrello. Grazie a quest’opera d’arte d’ingegneria, scavata interamente nella roccia, si è riusciti a superare il problema del forte dislivello che affliggeva quel breve tratto in salita. Le gallerie elicoidali, che tanto fanno impazzire gli appassionati di modellismo e di ferrovie su internet, oggi sono una soluzione abbastanza diffusa e in tutto il pianeta se ne contano una trentina. Ma quella di Capistrello, che sembra ereditata direttamente da un luna-park, è stata una delle più antiche nella storia delle ferrovie, se non addirittura la prima. Il vero capolavoro del tunnel, però, consiste nell’illusione del viaggiatore che, del tutto ignaro di questa sofisticata opera ingegneristica, è convinto di aver compiuto un percorso dritto.
Qualche anno fa il comitato “Salviamo la Ferrovia Avezzano Roccasecca” e l’ex giunta comunale di Capistrello si adoperarono per salvare dall’oblio e dall’abbandono questa tratta di ferrovia che tutto il mondo ci invidia. Nello stesso periodo i due enti lavorarono di concerto anche per avanzare la richiesta di riconoscimento come patrimonio dell’Unesco. Ci auguriamo che il lavoro effettuato in tal senso non sia caduto nel dimenticatoio ma rappresenti una priorità anche per la presente amministrazione e per quelle a venire.