Avezzano. “A piedi nudi, sull’asfalto liquido del potere”, è il titolo del libro (con prefazione della nota giornalista e conduttrice televisiva, Lucia Annunziata) che è stato presentato, nel pomeriggio, al castello Orsini – Colonna del capoluogo marsicano. Erano presenti: l’europarlamentare Elena Gentile; il sindaco del Comune di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio; l’autore del libro, don Aldo Antonelli; il vicepresidente del consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini; il presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Avezzano, Sandro Ranaldi; l’amministratore delegato di “LFoundry”, Sergio Galbiati; il giornalista Primo Di Nicola (moderatore dell’evento); l’attore Daniele Paoloni. L’evento, valido ai fini della formazione forense per i legali che vi hanno partecipato, è stato accreditato dal consiglio dell’Ordine avezzanese degli avvocati, nell’ambito del convegno “Etica, industria e giustizia”. “L’odierna economia finanziaria? Un’industria senza una giustizia e senza un’etica è un’industria di morte: dietro i freddi numeri del mercato dovrebbe esserci il rispetto della dignità delle persone”, queste le parole e il duro monito dell’europarlamentare Elena Gentile. “Non solo politica ed economia”, ha commentato il sindaco Giovanni Di Pangrazio, “il libro tocca delle tematiche delicatissime, quali le ingiustizie e le disuguaglianze, mettendo le mani nel dolore e nella sofferenza delle persone inopi. E’ necessario aprire, quindi, le porte del proprio cuore, per metterlo al servizio della povertà e per combattere il disagio sociale”, ha concluso il primo cittadino di Avezzano. “Il libro pone degli interrogativi sulla coscienza civile e religiosa: il marasma istituzionale, la decadenza della democrazia, la fecondazione artificiale, i populismi, il razzismo. Ma, soprattutto, la natura del potere: questo fantomatico, enigmatico e scivoloso desiderio umano”, ha spiegato l’autore del libro, don Aldo Antonelli. “Le aziende sono sotto gli occhi giudiziosi della società civile”, ha chiosato Sergio Galbiati, “oggi il profitto è il misuratore – per eccellenza – di qualsivoglia gestione aziendale, la massimizzazione del profitto è il parametro valutativo su cui si fonda il mercato attuale. Il fatturato quando è sano deve essere ridistribuito per generare lavoro: la mia quarantennale esperienza imprenditoriale mi impone la responsabilità di giocare questa difficile partita. Chi fa impresa deve offrire un futuro migliore ai giovani, una generazione – quella odierna – travolta da una crisi occupazionale senza precedenti”, ha concluso l’ad Galbiati. Antonio Salvi