Pescina. Un convegno in città nell’ambito dell’importante Progetto Life – Conservazione dell’orso bruno: azioni coordinate per l’areale alpino e appenninico. Si terrà a Pescina venerdì 1° luglio alle 20.30, nella sala della Comunità montana “Valle del Giovenco”. La presenza dell’orso è compatibile con la zootecnia e le comunità locali delle zone interne dell’Abruzzo? Per dare una risposta e chiarirne le motivazioni si terrà venerdì sera alle 20.30 nella sala convegni della Comunità montana Valle del Giovenco a Pescina un incontro sul “Progetto Life”, dal titolo “Conservazione dell’orso bruno: azioni coordinate per l’areale alpino e appenninico”. L’orso bruno marsicano è il simbolo della Regione e più in particolare della Marsica. Ma l’orso fa anche paura, nonostante sia uno dei più importanti fattori di attrattiva turistica e quindi di sviluppo economico. Eppure in Italia non ci sono casi di aggressione nei confronti dell’uomo. E la simpatia che infonde mamma orso che ruba il miele nella cantina di un’anziana di Pescasseroli lascia il passo alla rabbia di fronte a scene di galline o vitelli sgozzate. Eppure qualche pollo non dovrebbe valere meno della biodiversità? Niente da fare. La gente ha paura e l’orso bruno marsicano, invece, diventa sempre più audace e le sue scorrerie nei Comuni dei parchi abruzzesi sempre più numerose. Per far fronte a questa contraddizione è nato il progetto Life. All’incontro sono stati invitati allevatori e agricoltori perché la loro è la categoria più penalizzata dalla presenza del plantigrado nel territorio marsicano. L’iniziativa, che vedrà l’intervento del sindaco Maurizio Di Nicola e degli esperti del Wwf, del Parco nazionale d’Abruzzo, del Corpo forestale dello Stato e dell’Università La Sapienza, ha lo scopo di favorire la tutela delle popolazioni di orso bruno marsicano e sostenerne l’incremento della specie attraverso l’adozione di misure compatibili con il territorio e la popolazione. La zona interessata dal progetto comprende un’ampia fascia di territorio che include le zone dove l’orso si sposta, sia il territorio dove la sua presenza è stabile. E’ una zona delimitata a nord dal Parco Nazionale dei Sibillini, a est dai Parchi Nazionali del Gran Sasso e Monti della Laga e Majella, a sud dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e relativa Zona di Protezione Esterna, a ovest dal Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini. Il progetto è stato finanziato dalla Commissione Europea “Life + Natura”. L’obiettivo è quello di implementare interventi per una pratica zootecnica più compatibile con la presenza dell’orso. Per raggiungere tali obiettivi, secondo quanto emerso dal progetto, di è necessario attuare politiche di indennizzo dei danni causati dall’orso e identificare soluzioni innovative. Solo in tal modo è possibile ridurre in maniera significativa l’incidenza dei danni in aree selezionate. Sono state anche analizzate le aziende zootecniche e studiati i problemi che l’orso ha provocato in passato e continua causare.