Avezzano. Viene arrestato con rito direttissimo ma lui si taglia le vene in tribunale dopo l’udienza per evitare il carcere. Alla fine, dopo aver dato in escandescenza, viene ammanettato. Si tratta di Emiliano Amorosi, finito ieri mattina davanti al giudice Daria Lombardi per inosservanza delle prescrizioni previste dalla sorveglianza speciale a cui era sottoposto a causa di una serie di reati. Nei suoi confronti è stata applicata la misura cautelare in carcere e lui ha reagito in modo violento, ferendosi ai polsi.
Era finito davanti al tribunale perché il giovane nei giorni scorsi aveva violato la restrizione del divieto di andare a Capistrello. E’ infatti previsto per lui l’obbligo di dimora ad Avezzano. Si sarebbe invece recato da un amico. Proprio quest’ultimo lo avrebbe denunciato chiamando i carabinieri. Così è scattata udienza con rito direttissimo. Era più volte che il giovane violava le prescrizioni a suo carico e quindi è stato necessario disporre l’arresto in carcere.
La decisione lo avrebbe sconvolto tanto che una volta uscito dall’aula ha afferrato un oggetto in metallo e ha iniziato a ferirsi i polsi, iniziando a sanguinare e a danneggiare mobili. Forse pensava che procurandosi delle lesioni avrebbe scampato alla reclusione in carcere. Invece è stato sottoposto a delle cure a causa delle ferite riportate e poi rinchiuso nel carcere San Nicola di Avezzano in attesa del processo. A bloccarlo sono stati i carabinieri della compagnia di Tagliacozzo che lo hanno afferrato e immobilizzato, evitando il peggio.