Avezzano. Consiglio straordinario congiunto Comune di Avezzano-Provincia di L’Aquila, mercoledì 9 gennaio, a Palazzo di città, per spingere il Governo ad alzare il livello della vertenza Micron, da portare su un “tavolo di settore nazionale sulla micro-elettronica”. Il gioco di squadra concordato in un vertice in Municipio, dove il presidente del consiglio Domenico Di Berardino ha accolto il collega della Provincia, Filippo Santilli, per stabilire testo e modalità dell’assise straordinaria, è coinciso con il rinvio dell’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico fatto slittare al 14 gennaio, sempre alle 11, a Roma, dal sottosegretario Claudio De Vincenti. Alla base delle delibera che sarà portata all’attenzione dei consigli comunale e provinciale la richiesta al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dello Sviluppo Economico di “impegnare il Governo a modificare l’impostazione iniziale della vertenza Micron, strategica non solo per Avezzano, la Marsica, la Provincia di L’Aquila, l’Abruzzo, le Province di Rieti e Frosinone, ma per il sistema Paese, aprendo un tavolo di settore sulla micro-elettronica con l’obiettivo di: preservare i 1623 dipendenti; identificare le misure di sostegno industriale sulle politiche dei semiconduttori e del settore microelettronico; creare le condizioni di sostegno industriale a processi di riorganizzazione delle multinazionali presenti nel nostro Paese; di operare affinché Micron e la eventuale nuova corporation siano garanti, attraverso investimenti mirati, di soluzioni industriali credibili e durevoli nel tempo con un impegno formale di mantenimento degli attuali livelli occupazionali”. Per rafforzare il fronte di difesa dello stabilimento Micron di Avezzano, dove l’azienda ha annunciato 700 esuberi su una forza lavoro di 1.624 persone provenienti da tutta la Marsica, l’Aquilano, la Valle Peligna, il reatino e la Ciociaria, il sindaco Giovanni Di Pangrazio, ha girato la bozza di delibera a tutti i colleghi, affinché approvino l’atto da portare sul tavolo del Governo per rafforzare la richiesta di portare la vertenza Micron all’interno di un tavolo di settore nazionale che delinei un futuro all’insegna della crescita di un comparto strategico, quello dei semi-conduttori. L’incertezza sul futuro dello stabilimento Micron di Avezzano, messo sul mercato dalla Multinazionale Usa, infatti, potrebbe sfociare in un dramma sociale dalle conseguenze inimmaginabili per la Marsica, (40% dell’export), la Provincia di L’Aquila, L’Abruzzo e altri territori limitrofi, generando, nel contempo, un pericoloso arretramento del sistema Paese su tecnologie innovative, i semiconduttori, di fondamentale importanza per lo sviluppo dell’Italia.