Massa d’Albe. “Il Consiglio Direttivo della Sezione Club Alpino Italiano di Avezzano ha dichiarato il proprio dissenso contro l’ordinanza emanata dal Comune di Massa d’Albe che vieta l’accesso e il transito ai sentieri numero 8 della Valle Majelama, 7 e 7a del Monte Cafornia e 9 di Peschio Rovicino della Riserva Naturale Orientata “Monte Velino” a causa delle numerose slavine e le condizioni degli stessi sentieri che potevano esporre eventuali escursionisti a a gravi pericoli”.
È quanto si legge in una nota inviata dalla sezione Cai alla stampa che recita: “Nell’incontro del 21 luglio 2021 nella sede del Comune di Massa d’Albe in cui, oltre al Sindaco e al C.A.I., era presente anche il comandante della Riserva Naturale Orientata Monte Velino, si sarebbe dovuto trattare l’argomento in forma del tutto diversa e produrre risultati opposti”, dichiarano, “nel convocare l’incontro infatti, il Sindaco Nazzareno Lucci scrive testualmente nella lettera di convocazione datata 14/7/2021: ‘Tenuto conto del lungo lasso di tempo intercorso dalla data di approvazione del suddetto provvedimento e soprattutto che in questi anni è profondamente cambiata l’esigenza di fruibilità della montagna, grazie al sensibile sviluppo del turismo sostenibile, ritengo opportuno valutare l’attualità di quanto disciplinato e, se del caso, procedere ad una modifica e/o revoca dell’ordinanza medesima”.
“Ci si aspettava finalmente una revisione del provvedimento storico emesso dal Sindaco Giorgio Blasetti del 5 agosto 1992”, ma invece constatano che l’ordinanza “contrasta apertamente con le motivazioni per le quali abbiamo partecipato all’incontro (auspicavamo che l’ordinanza venisse ritirata o ridotta perché le limitazioni sono diventate
davvero troppe) e con le posizioni del Club Alpino Italiano, che rigetta qualsiasi forma di chiusura preventiva delle aree montane per la semplice presunzione del rischio. Alla luce di quanto era nelle intenzioni del Sindaco del Comune di Massa d’Albe al momento della convocazione, con l’Ordinanza emessa in data odierna di segno nettamente opposto, la Sezione C.A.I. di Avezzano si dissocia da quanto in essa riportato e sottolineato nelle notizie di stampa pubblicate da altre testate”, va avanti il Cai.
“Infatti, decisioni così rilevanti, che sembra siano state imposte sia al rappresentante del C.A.I. che allo stesso Sindaco dall’autorità superiore, non hanno comunque avuto la ratifica del Consiglio Direttivo che è l’organo sovrano della Sezione, e dunque non sono affatto condivise dal C.A.I. Avezzano”, conclude, “il C.A.I. Sezione di Avezzano, pur rispettoso delle leggi dello Stato che vigono nella Riserva Naturale Orientata Monte Velino a tutela dell’ambiente, e in particolare della fauna nel periodo più delicato della riproduzione (ragion per cui nacque l’ordinanza del Sindaco Blasetti nel 1982 che determinava la chiusura dal 15 febbraio al 15 agosto) , non è assolutamente d’accordo sulle motivazioni riguardanti il rischio presunto derivante da slavine e fondo dei sentieri, che, con ordinanza preventiva, hanno portato all’anticipazione della chiusura dell’intera area di ben tre mesi, addirittura al 15 novembre, quando la probabilità di neve è bassissima, anche se ne è stata anticipata la scadenza ad aprile anziché ad agosto. In definitiva, la nostra Sezione, invitata all’incontro con una diversa prospettiva, è stata invece sottoposta, contro la propria volontà, a una decisione inattesa e unilaterale, senza potersi in alcun modo opporre o far valere le proprie ragioni”.
Mai più una tragedia come quella del Velino, Valle Majelama sarà chiusa per tutto l’inverno