Pescasseroli. Ieri mattina presso il Centro visite a Pescasseroli si sono incontrati, i Parchi Nazionali d’Abruzzo Lazio e Molise, Majella, Gran Sasso e Monti della Laga, i Carabinieri Forestali, il Parco Regionale Sirente Velino, le Riserve regionali Gole del Sagittario, Monte Genzana Alto Gizio, Zompo lo Schioppo, Gole di San Venanzio, Abetina di Rosello, Monte Salviano, Lago di San Domenico, Grotta della Luppa, e i rappresentanti Istituzionali delle Regioni Abruzzo, Lazio e Molise per definire le modalità operative della Rete di Monitoraggio dell’orso bruno marsicano nelle Regioni Abruzzo e Molise. All’incontro hanno preso parte anche alcuni rappresentanti dell’Autorità di Gestione del PATOM (Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso bruno Marsicano) e del Ministero dell’Ambiente. Una delle azioni del PATOM, infatti, prevede proprio la realizzazione di un efficace monitoraggio su scala interregionale finalizzato ad ottenere dati concreti, affidabili, e soprattutto confrontabili, sullo status e la distribuzione dell’orso in tutto l’areale.
Il documento che ha istituito la rete e ne ha definite le modalità operative è stato discusso e approvato dall’autorità di Gestione del PATOM in data 17 marzo 2017, ufficializzando di fatto la nascita della Rete di monitoraggio in Abruzzo e Molise, sulla base dell’esperienza della Regione Lazio che ha già una sua Rete, attiva da diversi anni. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di illustrare a tutti i convenuti l’iter di istituzione della Rete, la struttura e il funzionamento, le aree di intervento e le modalità operative. Nel 2016 il PNALM e il PNM, hanno già iniziato il lavoro di campo, verificando puntualmente le segnalazioni fuori dalle Aree Protette arrivate dalla Centrale Operativa 1515 dei Carabinieri Forestali. Il primo risultato frutto della collaborazione tra Aree Protette e Carabinieri Forestali sono i 39 sopralluoghi (dei quali 16 positivi) svolti a seguito di 22 segnalazioni. “Aver avviato la Rete è un buon risultato – afferma Antonio Carrara – il coinvolgimento di tanti soggetti ci consentirà di avere dati affidabili sulla presenza dell’orso anche nelle aree esterne al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per indirizzare al meglio le scelte che gli Enti sono chiamati a fare a cominciare dalle Regioni”.
“La stretta e continua collaborazione tra il Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise, e il Parco Nazionale della Majella e il lavoro complesso a lungo portato avanti congiuntamente da oltre 2 anni, ha permesso” dichiara il Direttore del PNM Oremo Di Nino “di trasformare in realtà una attività di fondamentale importanza, a lungo invocata, ma che fino ad ora non si era riusciti a concretizzare. Il lavoro portato avanti da questi due Parchi ha avuto e continuerà sicuramente ad avere una funzione di traino che porterà tutti gli Enti coinvolti a collaborare con sempre maggiore coinvolgimento ed operatività per la conservazione dell’Orso bruno Marsicano.