Un sentiero popolare per bird watching, trekking e corsa ma anche una passeggiata per chi è alla ricerca di tranquillità e solitudine nelle ore più tranquille della giornata. L’escursione sul Monte Velino per raggiungere la Grotta di San Benedetto (1670m) è considerata una delle più suggestive e romantiche della Marsica tanto da rientrare nel nuovo ciclo di pubblicazioni di Marsicalive.it e Abruzzolive.it, che raccontano i luoghi e le esperienze da vivere in Abruzzo, in collaborazione con il nuovo sito www.marsica.it, realizzato insieme al Gal Marsica.
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Il percorso.
Il percorso per raggiungerla è breve ma impegnativo. Dall’autostrada A24, si prende l’uscita Magliano de’ Marsi, si attraversa il paese in direzione Ovindoli e si prosegue fino al bivio per Massa d’Albe. Si gira a destra e si prosegue fino a Forme; il punto di partenza avviene dal Rifugio Casale da Monte. Dopo aver percorso circa 2 km, si arriva a un’ampia sella, dove abbandonando il sentiero di partenza, si sale a destra per attraversare una piccola pineta che porta a un bivio. Qui, si prende il sentiero di sinistra attraverso il pendio della collina da dove inizia una lunga salita.
Successivamente il percorso si snoda prima attraverso una pineta, poi in ripida salita lungo un ampio strato alluvionale per continuare su un buon sentiero che si trova sulla sinistra. Raggiunto un nuovo impluvio, si ignora il sentiero per la cima del Velino e si prosegue su un sentiero di saliscendi fino all’inizio di una ripida valle sulla destra. L’ingresso della grotta si raggiunge attraverso un sentiero stretto ed esposto con catene scavate nella roccia che fanno da corrimano.
La grotta.
La grotta, conosciuta anche come Grotta del Cristiano, è larga più di venti metri e divisa in due parti che comunicano tramite una galleria di roccia. Rappresenta una vera e propria finestra naturale da cui è possibile ammirare un panorama mozzafiato che regala forti emozioni a tutti i visitatori. Sul bordo di questa finestra, vi è una campanella che si è soliti suonare all’arrivo in grotta. La storia dell’uso di questa campana è legata all’antica vita quotidiana, alla religiosità, alla magia e superstizione. Il suono infatti sembra evocare le divinità protrettici e allontanare le forze del male.
Dalla grotta è possibile ammirare una vista completa sul Fucino, i Piani Palentini, sui Monti marsicani, Carseolani, Cantari e Simbruini.
La storia.
Le leggende del paese di Massa d’Albe, situato alle pendici del Monte Velino, narrano che nella grotta le buche lasciate dalle pietre cadenti o mosse dalla montagna siano quelle che San Benedetto scagliava contro il demonio. Le credenze popolari raccontano anche che vicino Fonte Canale ci sia un posto chiamato “il riposaturo”, dove il santo che viveva nella grotta, sceso per andare ad ascoltare la messa in San Pietro in Albe, nel risalire si sarebbe riposato prima di affrontare la salita.
Durante la seconda guerra mondiale, la Grotta di San Benedetto, insieme alla Grotta dei Briganti, diede rifugio ai prigionieri indiani fuggiti dal campo di prigionia situato a nord di Avezzano e fu luogo di riparo durante e dopo i bombardamenti.
Oggi, la Grotta di San Benedetto è meta di numerosi appassionati di escursioni che vogliono assaporare il connubio di natura e storia che questo magico luogo offre.