Avezzano. Il Tribunale di Avezzano ha fissato la prima udienza preliminare per Andrea Leombruni, accusato di aver ucciso l’orsa Amarena: l’uomo dovrà presentarsi davanti ai giudici il 23 dicembre di quest’anno. Il 57enne di San Benedetto dei Marsi è accusato di uccisione di animale e di aver agito con l’aggravante della crudeltà data dall’assenza di una valida motivazione.
Per quella vicenda, avvenuta la notte del 31 agosto 2023 a San Benedetto dei Marsi, all’unico iscritto nel registro degli indagati viene contestata l’uccisione di animali aggravata dalla crudeltà e dagli spari pericolosi. Questa è l’imputazione finale decisa dal procuratore capo del tribunale di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato. All’animale sparò un commerciante del posto, di 56 anni. L’orsa Amarena era su 4 zampe quando le hanno sparato ed è stata colpita da un colpo di fucile, una carabina 7.62. Al momento dello sparo era innocua. Questo risulta dalla relazione sulla necroscopia eseguita dal medico legale Rosario Fico. Una radiografia ha confermato la morte per dissanguamento del plantigrado. Importante anche la relazione della perizia balistica del maggiore dell’Esercito italiano, Paride Minervini, il perito ha chiarito che il colpo letale ha raggiunto la spalla dell’orsa perforandole il polmone. Diverse sono le parti civili che si sono costituite. Gli avvocati degli enti e associazioni danneggiate sono Mario FLAMMINI, per il comune di San Benedetto, Luciana LISCIANI, Alessia Frattale e Stefania Valeri per Regione ABRUZZO, Michele Pezone per WWF, Maria Silvia D’Alessandro per ex Ministro Brambilla per Lega Italiana per la Difesa Animali. Leombruni è difeso dagli avvocati Stefano Guanciale e e Berardino Terra.