L’Aquila. Tanto tuonò che piovve. E’ questa la sintesi dell’incontro che si è tenuto oggi pomeriggio al ministero della Giustizia, dove gli ordini forensi di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto sono stati ricevuti del guardasigilli Marta Cartabia insieme al presidente della Regione Marco Marsilio.
Infatti l’idea della ministra, emersa durante l’incontro, è quella di andare avanti con l’accorpamento, anche se solo formalmente, di due tribunali a quello dell’Aquila e degli altri due a quello di Chieti, lasciando però provvisoriamente sul territorio delle sedi distaccate, che però formalmente faranno capo in tutto e per tutto ai due tribunali provinciali.
Non potendo accorpare materialmente i tribunali minori per l’assenza di strutture idonee, il ministro avrebbe pensato di procedere lo stesso alla fusione, lasciando però suo malgrado delle succursali sul territorio, in attesa di trovare degli spazi che possano permettere il trasferimento anche materiale.
Quindi il ministro non avrebbe fatto marcia indietro, nonostante i parlamentari abruzzesi ieri abbiano ribadito la presentazione di diversi emendamenti al decreto Milleproroghe. Le speranze che il ministro possa avere ripensamenti rispetto alla sua originaria e intransigente posizione (che a luglio la porto a bloccare di prepotenza e antidemocraticamente un provvedimento già approvato in commissione giustizia) diventano sempre più fievoli.
Ora la vera speranza per salvare i tribunali si chiama Milleproroghe. Non sarà facile per il ministro fermare gli emendamenti presentati, perché dovrebbe di nuovo intervenire personalmente per farli stralciare in caso il governo chieda la fiducia sul decreto. Non sarà facile, ma visti i trascorsi del ministro, non si esclude che possa metterci tutto l’impegno del caso pur di mantenere fede ai suoi principi di ridimensionamento territoriale.