Avezzano. Aveva trascorso 28 giorni in custodia cautelare tra i carceri di Torino e Cuneo e oltre due mesi agli arresti domiciliari. Enrico Cinosi, autista incaricato del trasporto del combustibile, era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Cuneo, ex Tribunale di Mondovì, in concorso con altri imputati alla pena di un anno e un mese di reclusione.
I reati contestati erano quelli di frode nelle forniture pubbliche di gasolio, aggravata dalla successiva ricettazione, truffa aggravata dalla successiva ricettazione e falso nella certificazione delle quantità di gasolio trasportati e consegnati. In Appello è stato però assolto dai reati con la formula piena per non aver commesso il fatto,
I fatti risalgono al maggio 2012 quando, dopo un accertamento della Polstrada di Mondovì e a seguito delle indagini portate a termine dalla Procura piemontese, insieme alla Stradale di Torino, Perugia e L’Aquila e in collaborazione con il Nucleo della Guardia di Finanza di Cuneo e delle Fiamme Gialle di Avezzano e Orvieto, vennero eseguite 11 ordinanze di custodia cautelare, di cui 8 in carcere, nei confronti di altrettante persone coinvolte a vario titolo in attività illecite riguardanti il rifornimento di gasolio da parte di una azienda di distribuzione di carburante della zona di Avezzano, con sede in Roma, a favore della società Torino-Savona di Moncalieri, impresa esercente un servizio pubblico quale concessionaria dell’autostrada A6 Torino-Savona, nonché della caserma della polstrada di Mondovì.
In primo grado gran parte degli imputati avevano patteggiando pene diverse. La Corte d’Appello ha invece accolto per Cinosi la tesi difensiva della assoluta carenza di elementi indiziari La difesa presenterà una richiesta di risarcimento danni per ingiusta detenzione.