Tagliacozzo. E’ un male silente che continua a mietere vittime ogni giorno. E’ l’incubo di centinaia di pendolari che la mattina escono da casa per andare al lavoro e si ritrovano poi a doversi giustificare con i capi per ritardi che superano addirittura i 65 minuti. E’ la linea ferroviaria Roma – Pescara e i suoi continui disagi che ormai sono diventati all’ordine del giorno. Ieri è stata una nuova giornata di passione per i lavoratori e gli studenti marsicani. Dalle 5 del mattino, e fino alla tarda mattinata, la linea è rimasta bloccata per un guasto, di cui non si è conosciuta l’entità, tra le stazioni di Lunghezza e Bagni di Tivoli. Tutti i treni in partenza dalla Marsica per la capitale, e viceversa, hanno maturato minuti e minuti di ritardo fino a superare l’ora. “L’assessore regionale ai trasporti Giandonato Morra è stato molto sollecito nell’informarsi e nel comunicarmi il motivo del disagio”, ha spiegato Daniele Luciani, pendolare della Roma Pescara, “l’assoluta mancanza di comunicazioni presso le stazioni, è uno di quei argomenti nefasti presenti. L’assessore mi ha comunicato anche la sua intenzione di coinvolgere Trenitalia, RFI sia del Lazio che dell’Abruzzo per evidenziare il problema, e cercare di venirsi incontro anche perché noi ne abbiamo le scatole piene nelle loro beghe interne, non vogliamo entrarci, vogliamo solo che il servizio sia funzionante. Ringraziamo l’Assessore per il suo interessamento alquanto sollecito”. Domani Morra incontrerà i pendolari a Tagliacozzo in un incontro fissato per le 10.30 nella sala consiliare del Comune di Tagliacozzo. Non è andata meglio ai pendolari di ritorno dalla capitale nella Marsica. “Nella fascia orario dalle 08 alle 11 tutti i treni hanno viaggiato in ritardo. Il treno 3234 ha accumulato un ritardo di ben 65 minuti ( arrivo stazione di Celano-Ovindoli alle 11.03 anziché alle ore 09.52)”, ha precisato Anna Maria Di Placido, “lo scorso venerdì, a Tagliacozzo, c’è stato un incontro tra diversi soggetti ed istituzioni, tra cui il Comitato pendolari e l’assessore Morra. A cosa ha portato? All’inizio di un’ altra settimana di disservizi che non si limitano ad una decina di minuti, ma addirittura ad ore. E noi pendolari, a chi possiamo rivolgerci? Non c’è nessuno che riesce a tutelarci? Personalmente non riesco a capire l’indifferenza nei confronti di una linea così cruciale, dove transitano giornalmente migliaia e migliaia di persone. Persone che lavorano, che devono arrivare sul posto di lavoro in orario. Ed invece si ritrovano sottoposti ad un continuo stress, a minuti di attesa sotto il sole a picco per poi accomodarsi in vagoni sprovvisti di aria condizionata, al limite della sopportazione umana”.