Avezzano. I terreni sottratti all’agricoltura in Abruzzo sono sempre di più. Le destinazioni d’uso cambiano, arrivano gli impianti fotovoltaici dove un tempo nascevano patate e carote e il mondo contadino a meno spazio. Per questo Confagricoltura, alla luce dell’approvazione da parte della Giunta Regionale del “contenimento del consumo di suolo e tendenziale impermeabilizzazione del suolo urbano” ora in discussione presso le Commissioni Consiliari, ha deciso di lanciare un appello per chiedere di fermare questa tendenza.
Secondo Confagricoltura Abruzzo la sottrazione di terreni agricoli è dannosa perché corresponsabile della perdita di produzione primaria e della crescente necessità di ricorrere all’importazione di prodotti agricoli necessari a garantire un’accettabile sovranità alimentare e di rifornimento di materie prime alle nostre agroindustrie costrette a ricorrere sempre di più alle importazioni. “Confagricoltura Abruzzo”, ha spiegato il direttore Stefano Fabrizi, “nell’audizione alla II Commissione del Consiglio Regionale ha ribadito l’assoluta necessità di intervenire sulla sottrazione crescente di terreni coltivabili esponendo i dati del rapporto ISPRA 2017 sul consumo del suolo nel territorio nazionale riportati in tabella che certificano in modo inequivocabile il fenomeno che riguarda i migliori terreni sia dal punto di vista produttivo sia da quello ambientale e paesaggistico. Per quanto riguarda l’Abruzzo il rapporto riferisce che la nostra regione “negli ultimi decenni ha subito una conversione urbana dei suoli tra le più intense tra quelle dell’Italia centrale”.
Appare del tutto ingiustificata anche utilizzazione edificatoria a fini residenziali che dovrebbe rappresentare un’eccezione infatti, i dati della Camera di Commercio, evidenziano il costante calo del numero delle imprese agricole sia in Italia che in Abruzzo. Il patrimonio edilizio residenziale esistente è ampiamente sottoutilizzato e, soprattutto, è stato realizzato attraverso forme di speculazione consentite da facilitazioni amministrative, abbattimento di oneri concessori e norme facilmente violabili soprattutto da soggetti che nulla hanno a che vedere con l’agricoltura.
Confagricoltura apprezza il principio esposto alla lettera e) dell’art 1 del P.L. 453/2017 tuttavia propone una serie di emendamenti finalizzati a restringere ai soli Imprenditori Agricoli Professionali le possibilitàedificatorie dei suoli agricoli definendo in modo più stringente l’unità minima aziendale cioè la superficie minima che costituisce l’impresa agricola necessaria ai fini del rilascio del permesso di costruire. Secondo Confagricoltura l’unità minima deve essere di dieci ettari di cui almeno cinque in proprietà del richiedente il permesso a costruire ridotti a 5 ettari, di cui due in proprietà, in caso di frutteti, oliveti e vigneti e il fondo cioè l’appezzamento su cui è possibile edificare che deve essere in un unico corpo della dimensione di almeno 10.000 mq. oppure su più corpi purché asserviti e in un raggio di metri 500 dal fabbricato.
Altra limitazione deve essere il divieto di destinare ad uso diverso da quello agricolo i terreni ricompresi nei territori cui insistono le denominazioni e indicazioni protette (DOP e IGP) dalla normativa comunitaria. Confagricoltura Abruzzo, inoltre, prevede che per la salvaguardia della destinazione agricola del fondo, dell’immobile, delle sue pertinenze i terreni asserviti per le costruzioni realizzate devono essere trascritti alla Conservatoria dei Registri Immobiliari a cura del Comune ed a spese dell’interessato e non sul pubblico registro del comune come previsto dalle norme precedenti. Confagricoltura ricorda che solo pochi comuni hanno introdotto questo registro e questo ha causato l’impossibilità dei controlli sugli abusi che hanno deturpato, con costruzioni di ogni genere, il nostro territorio abruzzese e nazionale”.