Gioia dei Marsi. La preghiera del parrocco, nelle prime ore del mattino, in un punto simbolico del paese che ricorda le macerie del terremoto del 1915. Ma niente manifestazioni organizzate dall’amministrazione comunale.
È quanto accaduto oggi a Gioia dei Marsi, uno dei Comuni che riportò più conseguenze dal tragico terremoto del 1915. In epoca di emergenza sanitaria da Covid19, il sindaco Gianclemente Berardini ha scelto la strada della sicurezza e ha evitato di organizzare manifestazioni dove è più facile che le persone vengano a contatto le une con le altre.
Altre ricorrenze lo scorso anno a Gioia sono state organizzate in streaming.
“Ricordare e commemorare è importante ma oggi ancora più importante è evitare ogni occasione che crei assembramenti, in cui non si riesca a garantire il giusto distanziamento tra le persone”, il commento del primo cittadino.
A Gioia dei Marsi il 78% della popolazione fu uccisa dal terremoto che vide la sua faglia più devastante proprio vicino al paese.
Sul sito istituzionale dell’Ente il sindaco ha lasciato un messaggio per i suoi cittadini:
Il Sindaco, l’Amministrazione Comunale, il Consiglio tutto, insieme alla Comunità di Gioia dei Marsi ricordano i 106 anni dalla tragedia del terremoto del 13 Gennaio 1915, con un pensiero rivolto non solo alle vittime di allora, con rinnovato e profondo dolore, ma anche e soprattutto a quelle di oggi, vite portate via dalla nota pandemia che ci impedisce anche di raccoglierci intorno ai simboli di quella immane tragedia, ma non ci impedisce l’auspicio comune di una nuova grande rinascita… ora come allora.
Il sindaco Gianclemente Berardini