Avezzano. Il crack del Cam potrebbe essere evitato con una cessione di credito dal Comune di Luco alla Segen, che acquisirebbe le quote che il Cam deve versare al Comune. E’ quanto emerso nella riunione di ieri al Comune di Tagliacozzo e per la moanovra è stato coinvolto l’amministratore unico Segen, la società consortile che si occupa dello smaltimento dei rifiuti, Ferdinando Capone (nella foto con i sindaci De Rosa e Giovagnorio), che dovrà avviare nelle prossime 48 ore un’azione di intermediazione per raggiungere l’obiettivo. Dure accuse al sindaco di Luco, Marivera De Rosa, da pare dei sindaci marsicani secondo cui quando il suo comune è creditrice impone un certo tipo di condizioni con pignoramenti al Cam, quando è debitore invece chiede alla Segen condizioni agevolate.
Per tale motivo, l’operazione utile ad arrivare alla chiusura della complessa vertenza, che rischia di portare al fallimento del Cam e al dissesto di molti comuni marsicani, prevede un trasferimento dei debiti. Il credito che Segen vanta sul comune di Luco (930mila euro) dovrebbe essere trasferito al Cam che, anziché pagare le quote a Luco (916mila euro), le verserebbe alla Segen fulcro dell’operazione di transazione. Tutto ciò sarà possibile, ovviamente, solo se il comune di Luco accetterà di dissequestrare tutti i conti e i crediti nei confronti del Cam. Se ciò non avverrà, gli altri Comuni soci della Segen si sono detti pronti a chiedere al Comune di Luco di onorare i debiti nei confronti della società consortile con le stesse condizioni imposte al Cam dal Comune.
“Segen”, ha spiegato il sindaco di Capistrello Francesco Cicotti, “ha un credito nei confronti del Comune di Luco che sta proponendo un piano di rientro che la stessa Segen sta accettando e che prevede una quota iniziale di versamento e poi rate mensili, con sequestro dell’atto ingiuntivo in caso di mancato pagamento. Con il Cam c’è la stessa situazione all’inverso, poiché il comune è creditore e viene proposto un piano di rientro con le stesse condizioni del caso Segen. Però la differenza”, sottolinea Ciciotti, “è che dal Cam il comune pretende delle garanzie diverse e più rigide perché non si fida. E’ chiaro con non si può adattare a una soluzione quello che fa comodo mentre nell’altra non si accettano le condizioni che il Cam sta proponendo”. Ovviamente gli 11 comuni soci della Segen si accollano una responsabilità per tutti i 33 comuni soci del Cam poiché se l’operazione una volta avviata dovesse fallire a pagare saranno solo gli 11 soci Segen.
Dure accuse al sindaco Marivera, che non rilascia dichiarazioni, anche da parte di Luco Futura, coalizione guidata dall’ex sindaco Domenico Palma, che teme il dissesto del Comune a causa di questa manovra. “Si tratta di una mossa più populistica che utile quella avviata dall’amministrazione comunale, che mette ancora più in pericolo le casse del nostro ben amato paese”, affermano. “Giusto, giustissimo esigere il credito di 900.000 euro che il Cam deve al comune di Luco, giusto far sentire la propria voce in tribunale (come fatto dalla passata amministrazione), giusto lottare per ottenere soldi nostri di diritto”. Il Cam riconosce il debito da erogare ma chiede condizioni che escludano il pignoramento.
“Tuttavia pignorare i conti di un’azienda compartecipata al 4%”, affermano da Luco Futura, “potrebbe essere un boomerang in sede di ripartizione del debito quando le casse del comune di Luco si troveranno a dover versare una cifra superiore a più del doppio di quanto il Cam ci deve.
Tale ripartizione andrebbe a nuocere anche altri comuni marsicani, che per foraggiare le proprie casse, pare siano pronti a chiedere l’immediato pagamento degli oltre 900.000 euro che il comune di Luco deve alla Segen (altra società compartecipata da svariati comuni marsicani).
Andare avanti su questa linea, porterà più danni che vantaggi; non è sintomo di determinazione ma di mancanza di visione politica. Per cercare di ottenere 900.000 € subito si rischia di doverne pagare oltre 3.000.000 di euro. A che gioco sta giocando la sinistra luchese? Dopo aver prodotto debiti per milioni, vogliono anche il default del nostro paese?
Il delirio di onnipotenza della sindachessa si è trasformato in una carica con lancia in resta senza un minimo di riflessione sulle conseguenze delle proprie azioni, come abbiamo notato essere suo modo di amministrare (vedesi lo spostamento del mercato o affiancamento di un tutore ai legali luchesi). La vertenza CAM andava affrontata con decisione, cosi come indirizzata dalla precedente amministrazione, ma in maniera condivisa con gli altri soci Cam. Il piano di rientro suggerito dalla precedente amministrazione”, concludono da Luco Futura, “prevedeva un rimborso di non meno di 50 mila euro al mese fino all’estinzione del debito. Siamo diventati facile bersaglio di ritorsioni per un atteggiamento provocatorio per non aver avuto la capacità di mediare. Così non si può amministrare un paese con tante criticità come quelle che presenta Luco dei Marsi”.