Celano. Sembravano essere finalmente sciolti i nodi del “gomitolo” Clinica Immacolata di Celano e che si fosse venuti a capo di una situazione che invece, ad oggi, risulta ancora più ingarbugliata.
Questa mattina, infatti, la neo direttrice sanitaria della struttura, la dottoressa Maria Mattucci, ex direttrice sanitaria della Asl di Teramo e coordinatrice dell’ospedale Covid di Atri, insediatasi a Celano da una settimana (il posto era vacante da maggio) ha scritto alla Asl dell’Aquila comunicando che la struttura al momento non può ospitare pazienti contagiati dal Covid19 in quanto non c’è disponibilità dei medici sui turni.
Piccole tensioni ci sono state in tarda mattinata, davanti agli ingressi interni della clinica, dove si sono presentate le infermiere in servizio alla Asl, in “ferie forzate” da una settimana, in attesa di avere un incontro proprio con la direttrice Mattucci.
A parlare con le dipendenti si sono intrattenuti Calvino Cotturone (consigliere di minoranza), Ermanno Natalini del Pd locale e il consigliere regionale Simone Angelosante, medico dipendente della struttura, in aspettativa da due anni, esponente del partito della Lega.
Angelosante ha chiarito che la direzione della clinica sta lavorando in sinergia con la Regione per diventare un ospedale Covid anche a tutela del personale che è all’interno della struttura (CLICCA QUI PER VEDERE L’INTERVISTA), dall’altro lato Cotturone e Natalini, invece, hanno sottolineato come diverse dipendenti si sono dette preoccupate per la mancanza di adeguamento dei locali della struttura per gestire l’accoglienza dei malati in totale sicurezza.
I due esponenti del Pd hanno lamentato anche il fatto di non essere riusciti a visionare l’accordo sottoscritto dalle parti per farsì che la clinica diventasse un ospedale Covid.
Di fatto tutti i pazienti della clinica Immacolata sono stati dimessi, l’ultimo la mattina di lunedì. Per questo il personale infermieristico è stato messo in ferie, in attesa della nuova apertura della struttura come ospedale Covid.
Nello scorso consiglio comunale di Celano, dove era stato invitato a partecipare anche il direttore generale Paolo Favari, era stato lo stesso Favari a dire che l’arrivo dei pazienti era in agenda per questa settimana: “supponiamo più o meno tra l’8 e il 10 dicembre prossimi e vi saranno medici specialisti messi a disposizione dalla Asl stessa tre volte a settimana”.
A quanto pare però i medici della Asl non sono arrivati nella clinica privata. Si sa che per coprire i turni h24 sui malati di Covid19 i medici in servizio devono essere in un numero proporzionato a quello dei pazienti e devono anche rispondere a determinati requisiti. Non possono coprire i turni i liberi professionisti che non sono dipendenti della clinica e pertanto attualmente il numero dei medici a disposizione della clinica Immacolata di Celano è solo di tre unità.
Questo è quanto è stato riferito dalla dottoressa Mattucci che si è resa disponibile ad incontrare oltre che le Rsu aziendali anche le persone che erano nel piazzale. La dottoressa ha ribadito la totale disponibilità espressa alla Asl per accogliere i malati di Covid19 così come previsto già. E cioè con il lavoro su un solo piano: il terzo.
Nonostante ci fosse stato già un primo ok dei responsabili di Servizio di Prevenzione e Protezione sia della Asl che della struttura privata per tutti i passaggi del personale tra i pazienti malati di Covid, in questi giorni, la dottoressa ha studiato anche un’ulteriore soluzione, anch’essa validata già dalla Asl, in cui fosse prevista un’area sicura e protetta per i dipendenti e le loro esigenze di vestizione e tutto il resto.
Ma il problema non è più né tecnico né strutturale. Il problema è il “capitale umano”che non c’è. In quanto i liberi professionisti che operavano hanno lasciato la clinica perché hanno colto opportunità più attinenti al loro mestiere, come era nella loro disponibilità di fare. E i medici dipendenti sono al momento tre e quindi in un numero inferiore di almeno 5 unità rispetto ai necessari.
Ciò vuole dire che se non arrivano nuovi medici inviati dalla Asl, la clinica tornerà, prima o poi (e si spera quanto prima) nelle sue ordinarie attività e non ospiterà più malati Covid.
Insomma, una nuova puntata, di quella che sembra essere diventata una telenovela, sarà registrata lunedì mattina, con l’arrivo in clinica del direttore generale Favari, il quale si troverà a gestire la nuova risposta della Asl.
All’incontro con i lavorati ha partecipato anche il primario di Medicina della Clinica, il dottor Antonio Massimiani e l’avvocato della struttura, la dottoressa Rossella Celeste, che hanno rassicurato i lavoratori che la Clinica sta facendo di tutto per tutelare la salute dei lavoratori e anche dei pazienti e che nulla da parte della struttura è mai stato lasciato al caso.
I toni si sono alzati quando all’incontro con i lavoratori, in cui è stato presente anche il sindaco di Ortona dei Marsi, Manfredo Eramo, ex medico della struttura, è arrivato Angelosante che ha avuto uno scontro con gli esponenti del Pd.
Intanto Cotturone, consigliere di opposizione al Comune di Celano incalza: “Quando è stato firmato questo fantomatico accordo che speriamo che con una richiesta formale di accesso agli atti ci venga fatto finalmente visionare, non si sapeva già che la clinica non aveva la disponibilità necessaria dei medici? Vorrei rivolgere questa domanda al sindaco di Celano e al governatore Marsilio che continuano ad annunciare l’arrivo a Celano di malati che oltre ad aver a che fare con il virus, si ritrovano a fare i conti anche con una politica totalmente inadeguata a gestire un’emergenza sanitaria come quella in corso”.
Il video registrato in diretta Facebook dalla Clinica Immacolata di Celano, dove il personale infermieristico mentre il personale stava aspettando un incontro con la direttrice sanitaria per chiarimenti sull’arrivo dei pazienti contagiati dal Covid19. Parlano Calvino Cotturone (consigliere comunale di minoranza) e Ermanno Natalini (Pd) insieme al medico Simone Angelosante anche consigliere regionale (Lega), dipendente della clinica in aspettativa.